Milano - "La piattaforma nazionale per la verifica del green pass al personale insegnante e amministrativo è stata attivata solo per le scuole statali e non per le paritarie rendendo complessi, lunghi e tortuosi i controlli. Una vergogna". A denunciare la situazione che stanno vivendo dal primo settembre le 698 scuole non statali milanesi è Daniele Nappo, direttore dell’Istituto Freud. Da lunedì, col suono della prima campanella, il sistema informatico predisposto dal ministero, infatti, ha consentito ai colleghi delle statali di snellire le procedure all’ingresso: viene aggiornato in tempo reale, segnalando il "semaforo rosso" - e quindi la necessità di una verifica - solo al personale che risulta sprovvisto di vaccinazione, tampone o esenzione.
Alle paritarie che non possono collegarsi il compito di monitorare manualmente, con l’app che usano i ristoratori. Devono vagliare il Qr-Code dei dipendenti (docenti, impiegati e collaboratori scolastici) oltre ai genitori che hanno bisogno di accedere ai locali della scuola. Procedura da replicare giorno per giorno con la necessità di personale impegnato nelle verifiche.
"È incomprensibile l’attuale scelta del ministero dell’Istruzione, che chiediamo di modificare subito – l’appello di Nappo, che si fa portavoce dei presidi degli istituti paritari –. Si costringono i dirigenti a diventare come i ristoratori obbligati alle verifiche con i clienti. Ma i nostri sono dipendenti e la piattaforma già esiste ed è nata in collaborazione con il ministero della Salute". "Le scuole non statali – chiude – ancora una volta vengono considerate di serie B nonostante siano paritarie e quindi equipollenti alle scuole pubbliche. Perché ancora queste differenze?".