A.L.
Cronaca

Covid: "In palestra meglio l’autocertificazione"

I titolari dei centri sportivi, alle prese con verifiche, suggeriscono di responsabilizzare la clientela sul certificato verde Contardi (Arisa) sollecita il Governo a fornire chiarimenti sulla possibilità di registrare lo “status“ sanitario del cliente

Green pass, controlli in palestra

Milano - Per fare attività fisica al chiuso da ieri è necessario esibire la certificazione verde. La misura si applica a palestre, piscine, centri natatori, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, "limitatamente alle attività al chiuso" precisa il sito del Governo nella sua risposta alle Faq (domande frequenti). Ma le nuove regole sul Green pass hanno sollevato più di un dubbio. E anche qualche "grana". Come è successo ieri mattina prestissimo in una palestra milanese del circuito 20 Hours. "Poco dopo l’apertura alle 7 si è presentato un cliente che è entrato nella palestra senza voler esibire il Green pass. Abbiamo chiamato i Carabinieri ma i militari sono arrivati dopo due ore e mezzo, quando lui se ne era già andato. Sul verbale hanno scritto che era tutto “regolare”. Mi hanno spiegato che se avessero denunciato l’ingresso di un cliente senza Pass la multa sarebbe scattata anche per la palestra. Assurdo" dice Fulvio Del Pino, titolare del marchio 20 Hours (catena con 22 palestre in franchising).

Quello dei controlli rimane il nodo principale da risolvere. "I gestori non sono pubblici ufficiali. La questione è anche di tempi. Durante il periodo estivo gli ingressi sono fisiologicamente pochi ma a settembre una palestra come quella di viale Liguria totalizza circa 800 presenze al giorno. Come fare a scansionare tutti i Qr Code?". Per Del Pino "sarebbe stato meglio adottare la procedura dell’autocertificazione, anche a garanzia dell’assunzione di responsabilità della clientela". Altra questione calda è quella degli abbonamenti dei no vax: "Gli episodi finora sono pochi ma abbiamo già ricevuto richieste di rimborsi".Marco Contardi , presidente di Arisa, l’associazione delle imprese dello sport di Confcommercio Milano (e numero uno regionale di Asi) è favorevole al pass verde - "come strumento per riprendere in modo duraturo e continuativo l’attività" - ma ha dubbi sulle modalità di controllo: "Non è chiaro se il documento possa essere registrato dalla struttura o se bisogna fare i controlli all’ingresso ogni volta. Il Governo chiarisca al più presto".