Milano – Kefiah sulle spalle, Greta Thunberg è in prima linea alla manifestazione milanese "Fridays for future" partita alle 9.40 da Cairoli, che unisce la lotta per la giustizia climatica a quella per il popolo palestinese. La ragazza è "protetta" da un cordone di studenti e avanza insieme alla folla di oltre un migliaio di ragazzi. "Stop genocide, stop ecocide", è scritto sullo striscione di testa. Dietro, il corteo. Tra i cartelli: "Ci avete rotto i polmoni", "There is not planet b", "Preferirei del verde tutto intorno". I cori mescolano "Giustizia climatica" e "Free Palestine".
"La lotta per la giustizia climatica - si legge sui volantini distribuiti - è schierarsi contro le oppressioni e le violenze perpetuate da questo sistema. Oggi più che mai questo significa schierarsi a fianco del popolo palestinese, soggetto al colonialismo del regime israeliano e vittima di un genocidio e di ecocidio delle sue risorse naturali". In via Carducci, protesta al megafono contro la politica europea: "Stiamo passando accanto al palazzo delle Stelline, rappresentanza dell'Unione Europea, che continua a investire sui combustibili fossili. E cosa fa per la Palestina? È inerte. Noi non vogliamo il cessate il fuoco, vogliamo la liberazione del popolo palestinese. Noi vogliamo transizione ecologica, giustizia climatica e liberazione di tutti i popoli oppressi dal sistema coloniale".
Per protesta è stato sistemato un razzo di cartapesta con la scritta "Leonardo Spa" in via Olona, fuori dal Museo della Scienza e tecnologia, circondato da petardi. A terra, volantini: "Leonardo Spa fornisce armi a Israele facendo profitto sul sangue del popolo palestinese". Poi la tappa davanti all'Istituto Cavalieri ha aperto il capitolo scuola: "Siamo stanchi di progetti portati avanti con aziende e multinazionali inquinanti".
Espressa contrarietà al governo e alla riforma del voto in condotta. "La scuola - il discorso al megafono - non è più un posto in cui formarsi un pensiero, in cui esprimere la libera espressione. Il 15 novembre scenderemo in piazza per avere una scuola a forma di studente e non di azienda. Siamo contro la scuola dei padroni". Il corteo si è poi fermato in viale Papiniano, dove il distributore di benzina è diventato teatro di un altro flash-mob: un cane nero a sei zampe di cartone, simbolo di Eni, è stato ricoperto di vernice rossa, "contro i profitti generati dal sangue". Successivamente Corso Cristoforo Colombo è stato trasformato in "Via Resistenza indigena". "Domani, 12 ottobre, sarà l'anniversario della scoperta dell'America. Ma cos'ha scoperto, Colombo? Un popolo che esisteva già. Sono stati cancellati secoli di storia, fa schifo il progresso costruito sulla pelle dei popoli".