ANDREA GIANNI
Cronaca

Gs-Carrefour, la Finanza sequestra 65 milioni: le tappe dell’inchiesta su frodi fiscali e forniture di manodopera

L’ennesima indagine della Procura di Milano porta alla luce altri "serbatoi di manodopera", usati da importanti aziende della logistica e della grande distribuzione. La posizione della multinazionale francese

A sinistra agenti della Guardia di finanza e a destra un supermercato Carrefour

A sinistra agenti della Guardia di finanza e a destra un supermercato Carrefour

Milano, 16 aprile 2024 – I rapporti di lavoro erano "schermati" da società "filtro", che a loro volta si avvalevano di cooperative che avrebbero "sistematicamente omesso il versamento dell’Iva", oltre agli oneri previdenziali e assistenziali per addetti a movimento merci e facchinaggio. Il meccanismo di false fatture, emesse tra il 2018 e il 2022, "ha comportato non solo il sistematico sfruttamento" dei lavoratori, costretti a passare come in una "transumanza" da una società all’altra, ma anche "ingentissimi danni all’erario". Uno "sfruttamento lavorativo" che, tra l’altro, è "tutt’ora in atto" e a "tutto vantaggio" della società della grande distribuzione alimentare GS spa, del gruppo Carrefour.

L’ennesima indagine della Procura di Milano porta alla luce altri "serbatoi di manodopera", usati da importanti aziende della logistica e della grande distribuzione. Il pm Paolo Storari, titolari di numerose inchieste analoghe, ha disposto il sequestro preventivo d’urgenza per frode fiscale, eseguito dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, di 64,7 milioni di euro a carico di GS spa, indagata in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti. Carrefour Italia spiega, in una nota, di "essersi prontamente attivata per offrire il massimo supporto e collaborazione alle autorità competenti". Altre inchieste simili, con al centro pure il facchinaggio e la vigilanza privata, avevano già riguardato diversi colossi del settore, tra cui Dhl, Uber, Lidl, Brt, Geodis, Esselunga, Ups e Securitalia.

Un presunto "sistema" attraverso il quale grandi aziende si garantiscono "tariffe altamente competitive appaltando manodopera" in modo irregolare per i loro servizi: i lavoratori gli vengono forniti, infatti, da una rete di cooperative e altre società, che nascono e muoiono in breve tempo. Tra il 2018 e il 2022, in particolare, GS spa ha "fatto largo ricorso all’esternalizzazione dei servizi di logistica, movimentazione merci, facchinaggio e trasporto" con la "stipula di fittizi contratti di appalto per la somministrazione di manodopera" e con un meccanismo di presunte false fatture per "362 milioni di euro". E tutto ciò "ha comportato - si legge nel decreto del pm - non solo il sistematico sfruttamento dei lavoratori ma anche ingentissimi danni all’erario". Alla società della grande distribuzione, tra l’altro, nel 2022 erano già stati sequestrati oltre 33 milioni in un’altra indagine su una presunte frode fiscale. Il "potenziale danno erariale", allo stato viene, quantificato in quasi 110 milioni di euro e in più tabelle vengono indicati i 13 fornitori in rapporti con GS nello schema di presunta "somministrazione illecita di manodopera". Per le presunte frodi fiscali sono indagati quattro "soggetti apicali" dell’impresa: Andrea Leoncelli, Julian Mariano Martinez Saez, Alessia Lippi e Marco Schiavi.