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Gualtiero Sabatini, ad dell'Unipol Arena
Milano – “L’idea è quella di creare una rassegna con lo stesso spirito di Sequoie Music Park, ma che, a differenza dell’omologo bolognese, possa diventare un contenitore residente” spiega Gualtiero Sabatini, ad dell’Unipol Arena, direttore del Sequoie Music Park e responsabile del progetto Parco della Musica. “Per questo anno zero ci concentreremo su una programmazione di un mese e mezzo, mentre dal 2026 il cartellone abbraccerà giugno, luglio, agosto e settembre. Parco della Musica è qualcosa di più di Sequoie perché la capienza ci permette di ospitare artisti che le dimensioni ridotte del parco delle Caserme Rosse nel capoluogo emiliano non consentono. Da qui la voglia di creare il contenitore culturale che abbiamo sempre sognato”.
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Ovvero?
“Un luogo per la musica che non badi solo al numero dei paganti, ma anche alla qualità degli artisti e delle strutture realizzate in armonia con lo spirito del polmone verde al limite est del Parco Forlanini. Tutto con una tecnologia di prima qualità: essendo Parco della Musica un contenitore residente, possiamo permetterci investimenti che in una cornice temporanea non si possono fare”.
A Milano d’estate ci sono gli i-Days agli ippodromi, ma ci sono anche Rho Fiera Live e i concerti al “Meazza”, al Castello, al Carroponte.
“Anche se i nomi comunicati finora offrono l’idea di un cartellone open-air l’idea del Parco della Musica è quella di sviluppare l’idea dello spettacolo seduto, andando incontro alle richieste di un segmento di pubblico anche diverso rispetto a quello che affolla i concerti d’estate. Scelta ben accolta dagli altri organizzatori con cui intratteniamo, Live Nation in testa, rapporti ottimi. Alcuni ci hanno pure dato una mano a organizzare questa edizione zero. Il nostro obiettivo è quello di puntare su artisti che di solito in estate a Milano non vengono per l’assenza di luoghi all’aperto capienti ma con pubblico seduto”.
A volte è la dimensione a fare il pubblico.
“Ecco perché la nostra idea è quella della rassegna e non del festival, con un allestimento stanziale concepito per quattro mesi di spettacoli e non montato per soli cinque giorni di concerti a ciclo continuo”.
Ristorazione: token sì o no?
“Non ci saranno token, ma casse automatiche per pagamenti digitali. Questo per eliminare le code e far pagare alla clientela solo quel che consuma”.
Finora avete annunciato sei protagonisti. E il resto?
“È in arrivo. Con nomi sia italiani che internazionali. Gli appuntamenti della prossima estate, infatti, saranno 15, per prendere confidenza con l’area e dare un’idea di quello che sarà il Parco della Musica nel 2026”.
Da gestore dell’Unipol Arena di Bologna, la più grande d’Italia coi suoi 14.500 posti, la impensierisce la nascita della nuova Arena a Milano Santa Giulia da 16mila?
“Anche se registrano numeri di pubblico diversi, Milano e Bologna sono le due piazze del live più importanti d’Italia. Posso dire che l’Unipol Arena ha convissuto finora molto bene col Forum di Assago e continuerà a farlo pure con la nuova struttura”.