REDAZIONE MILANO

"Guardi il cartello... Peccato che io sia cieco"

L’atleta Tommaso Di Pilato fatto salire sul bus da dietro nonostante i disabili debbano usare l’altra porta

La salita sul pullman? "Dalla porta di dietro, legga il cartello, mi hanno detto. Peccato che io sia cieco". Tommaso Di Pilato (nella foto), non vedente, già campione del mondo di sci nautico, racconta la sua esperienza sulla Z420, la linea di autobus di Autoguidovie che percorre la via Emilia.

"Nella mattinata di sabato ho preso il pullman per Melegnano. Come sempre, avevo mascherina, bastone e cane guida – spiega l’ex atleta para-olimpico, 55 anni, di San Giuliano – L’autista mi ha fatto salire dal retro, quando di norma le persone come me dovrebbero salire dalla porta anteriore e sedersi vicino al conducente. Invece mi è stato detto che, in base alle misure anti-Covid, nessuno dei passeggeri può sostare in prossimità dell’autista. Autista che è protetto da una paratia, quindi non sarebbe comunque a contatto coi viaggiatori. Di fronte alle mie rimostranze, mi sono sentito dire: “C’è il cartello, impari le regole“. Come se non bastasse, mi sono sentito dare del vecchio". All’episodio ha assistito anche la compagna di Di Pilato, Maria Teresa Pisano. "Viaggio sui mezzi da oltre vent’anni e questa è stata una delle situazioni più sgradevoli – ancora il sangiulianese – Anche su un’altra linea, la 121 (in capo ad Atm, ndr), mi hanno detto che non posso salire davanti. Credo che dovrebbero esserci disposizioni precise per l’accesso dei disabili, anche in tempo di Covid. E in ogni caso, il rispetto è dovuto".

Autoguidovie si riserva di esaminare un’eventuale segnalazione da parte del viaggiatore per approfondire l’accaduto. Intanto fa sapere che, finché tutti i bus non saranno attrezzati con le paratie, "resta in vigore, a garanzia del distanziamento e quindi della sicurezza, la salita dalla porta posteriore".

Alessandra Zanardi