GABRIELE MORONI
Cronaca

Gucci, gelo tra Reggiani e le figlie

La vedova vuole un accordo economico. Richiesta respinta al mittente

Le figlie di Patrizia Reggiani e Maurizio Gucci, Alessandra e Allegra

Milano, 11 ottobre 2018 - Posizioni cristallizzate e rimaste distanti. Nessuna parvenza di accordo. Un clima di freddezza fra le parti. È stato l’epilogo dell’incontro tra Patrizia Reggiani e le figlie Alessandra e Allegra davanti all’Autorità di conciliazione di Sankt Moritz, al tribunale di Maloja, in Engadina.

Allegra e Alessandra sono nate dal matrimonio, poi naufragato, di Patrizia Reggiani con Maurizio Gucci, lo stilista e imprenditore della moda freddato con tre colpi di pistola la mattina del 7 marzo 1995 davanti al suo ufficio, in via Palestro a Milano. Condannata a 26 anni di reclusione come mandante dell’omicidio, Patrizia Reggiani è definitivamente libera dall’ottobre del 2016 e nel febbraio di un anno fa ha avuto revocati anche i tre anni di libertà vigilata perché non più «socialmente pericolosa». Da tempo un contenzioso la oppone alle figlie, che chiedono il disconoscimento dell’accordo fra i genitori, divorziati nel 1985. Nell’accordo, firmato a Sankt Moritz la vigilia di Natale del ‘93 e registrato come «promemoria d’intenti», Maurizio s’impegnava a corrispondere alla ex moglie un milione di euro vita naturale durante. A questa somma si aggiungerebbero ora 26 milioni di arretrati. La proposta avanzata da Patrizia Reggiani alle figlie prevede la rinuncia da parte sua al vitalizio. La Reggiani chiede però di ricevere da Allegra e Alessandra una somma mensile per il suo mantenimento e la possibilità di avere non la proprietà ma il semplice uso sia di uno chalet, l’Oiseau Blu, a Sankt Moritz, sia, un mese l’anno, del Creole, il veliero di famiglia appartenuto a Maurizio. Oltre a questo la possibilità di frequentare i nipoti.

Nell’udienza di conciliazione, l’avvocato svizzero Guido Lazzarini, legale di Alessandra e Allegra Gucci, ha ribadito la richiesta di annullamento del vitalizio. Patrizia Reggiani si è astenuta dal rilasciare dichiarazioni. «L’augurio di Patrizia - dice il suo legale, Daniele Pizzi - è quello che le figlie tornino sui loro passi e rivedano la loro posizione, oggi così netta. Lo spera anche per un riavvicinamento con Alessandra e Allegra e con i tre nipotini. Non ha ancora conosciuto il più piccolo». La procedura di mediazione potrà rimanere aperta per un anno, a partire dal giorno dell’udienza.