Milano – Vent’anni fa, o giù di lì, si studiava Francesco Guccini alla Statale di Milano. Geografia culturale, 6 crediti formativi, percorso monografico su “Francesco Guccini e Pavana, tra geopoetica e senso del luogo”. Guccini riempiva ancora i palazzetti con i suoi live.
Canzoni da osteria
Vent’anni dopo è "tornato" in Statale, circondato da tre generazioni. All'annuncio che avrebbe presentato lì le sue "Canzoni da osteria", il nuovo progetto italiano per Bmg, in una manciata di ore tutti e 500 i posti sono andati sold-out.
Il primo concerto
In coda c’è Mario: "Ricordo il suo concerto nel 1978, è stato il primo concerto della mia vita, ero ancora minorenne", sorride. Ci sono Chiara e Maddalena, che nel 2002 hanno studiato proprio su quel volumetto bianco consumato: nel frattempo sono diventate insegnanti, ma per un'ora sono "quelli di quei tempi là", “perché a vent'anni è tutto ancora intero, perché a vent'anni è tutto chi lo sa" e certe canzoni funzionano da bussola.
“Con mio figlio a Pavana”
C’è anche Matteo, 48 anni: “Con mio figlio di soli 13 anni siamo stati a Pavana, oggi non potevo mancare ed è una gioia vedere che tanti ragazzi sono ancora appassionati a un cantautore senza tempo".
Studenti di oggi
E ci sono tantissimi studenti di oggi, che non hanno mai sentito Francesco Guccini cantare dal vivo: erano troppo piccoli quando il cantautore annunciò l'addio ai tour, ma conoscono ogni singolo pezzo. Luca e Michele, studenti di Agraria, sono emozionatissimi per questo primo incontro nella loro università.
La locomotiva
“Non puoi sapere come hai conosciuto Guccini o quando – racconta Luca – Ci sono canzoni che fanno parte del tuo retaggio culturale. Magari non conosci De André ma ‘Bocca di rosa’ sì, ci sono certe canzoni che esistono e basta. Le prime imparate? La locomotiva e Autogrill, che è la mia preferita in tutto il panorama italiano. Poi ho imparato a conoscere meglio Guccini, un pezzo dopo l'altro, grazie al mio circolo di amici e perché effettivamente Francesco ispira”. “La scintilla per me è stata Cirano. Guccini è l’unico che è in grado di regalarmi ancora emozioni – confessa Michele – Per me è più di un cantautore, parla all'anima”.