Giambattista Anastasio e Andrea Gianni
Cronaca

Hacker e servizi segreti, il procuratore Marcello Viola davanti al Copasir. Ed Enrico Pazzali non di dimette

Minacce estere e accessi abusivi, il procuratore di Milano al Comitato per la sicurezza della Repubblica. Intanto il presidente della Fondazione Fiera attende la decisione del Riesame

Enrico Pazzali si è autosospeso

Milano, 8 novembre 2024 –  Il procuratore di Milano Marcello Viola è stato ascoltato dal Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, dopo l’inchiesta della Dda e della Direzione nazionale antimafia che ha smantellato la rete di presunte cyber-spie che ruotava attorno alla Equalize di Enrico Pazzali, dossieraggi e accessi abusivi a banche dati strategiche. Un’audizione romana durata circa tre ore, il cui contenuto è stato “rigorosamente secretato”, alla quale hanno partecipato anche l’aggiunta Alessandra Dolci e i pm Francesco De Tommasi e Antonio Ardituro.

L’inchiesta, che ha portato a sei misure cautelari il 25 ottobre, tra cui i domiciliari per l’ex super poliziotto Carmine Gallo e l’hacker Nunzio Samuele Calamucci, ha sollevato infatti temi delicati per la sicurezza nazionale: si indaga anche su un mercato di dati riservati venduti all’estero, e su rapporti “clandestini” tra intelligence, che passavano anche per la sede della Equalize.

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C’era - ha raccontato ai pm Massimiliano Camponovo - una “dimensione estera”, in particolare a Londra, “prevalente e sovraordinata” e che aveva legami “inquietanti” soprattutto con Calamucci.

Enrico Pazzali, indagato a piede libero, resta in sella alla Fondazione Fiera Milano, almeno per ora. Ieri il Consiglio Generale dell’ente si è chiuso senza provvedimenti a suo carico. La sua permanenza alla presidenza della Fondazione dipenderà da quanto deciderà il Tribunale del Riesame. Se Pazzali dovesse finire agli arresti domiciliari, come chiedono i pm, la sua autosospensione non basterebbe più e si aprirebbero due scenari alternativi e obbligati: le dimissioni o il commissariamento dell’ente da parte della Regione.

Sono tre le ragioni per le quali Pazzali continua a restare presidente della Fondazione: l’assenza di misure cautelari a suo carico e la stima della quale gode in Regione, i pareri legali raccolti in questi giorni e illustrati ieri da Davide Corritore, attuale guida della Fondazione, che sconsiglierebbero di procedere con una revoca dell’incarico e, terzo elemento, il fatto che l’operatività della Fondazione non è intaccata da un’inchiesta che riguarda Pazzali in quanto socio di maggioranza della Equalize. Questo, in estrema sintesi, il senso del comunicato diramato ieri dalla stessa Fondazione: “Durante l’informativa al Consiglio Generale in relazione alle vicende giudiziarie in corso, il vicepresidente ha esposto i pareri legali richiesti sulla vicenda e ha aggiunto che, pur nella complessità della situazione normativa, si adopererà per una risoluzione della vicenda, la più rapida possibile. Il vicepresidente ha evidenziato il clima di collaborazione e le grandi competenze interne che permettono di proseguire negli investimenti messi in campo senza alcuna interruzione, confermando così il rispetto dei tempi previsti per l’esecuzione dei lavori”.

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Il riferimento è all’arrivo degli studi della Rai nei padiglioni del Portello, da un lato, e alla realizzazione della pista di pattinaggio veloce, del campo di hockey del Media Center al polo di Rho e negli spazi del MiCo per le Olimpiadi Invernali del 2026. Da qui le parole del presidente della Regione, Attilio Fontana: “Decisioni su Pazzali? Mi sembra che sia stato spiegato in maniera abbastanza chiara: noi non possiamo prendere alcuna decisione. Si riuniranno i membri della Fondazione, faranno le loro valutazioni e il presidente Pazzali deciderà”. Quindi Giuseppe Sala, sindaco di Milano: “Qualsiasi decisione deve essere presa dal Consiglio”.