Milano – Circa 2.000 persone si sono date appuntamento oggi in piazza Castello per gridare la propria vicinanza e il proprio sostegno al popolo israeliano dopo l’aggressione di Hamas del 7 ottobre. Drammatico il racconto dal palco del presidente della Comunità Ebraica milanese Walker Meghnagi, 73 anni.
Il racconto dal palco
"Ho avuto la notizia – ha detto Meghnagi, appena rientrato da Tel Aviv – che purtroppo hanno trovato il corpo di mia nipote. Aveva 23 anni, era figlia di mio cugino, ed è stata uccisa, come centinaia di altri suoi coetanei, mentre partecipava al rave. Il suo corpo è stato ritrovato nell’asilo di un villaggio vicino".
Barbari assassini
Quello che è successo al confine con la Striscia di Gaza - ha proseguito il presidente della comunità ebraica - “Ci ha fatto ripiombare indietro di 80 anni. Questi sono nazisti. Questo massacro è un pogrom. I terroristi di Hamas sono barbari assassini e devono essere combattuti e condannati da tutti. Nonostante la situazione, mia figlia è rimasta in Israele: questa è una guerra e non si può scappare di fronte a una guerra”.
Senza se e senza ma
Al presidio hanno partecipato anche il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente del Memoriale della Shoah di Milano Roberto Jarach e l’ex deputato Emanuele Fiano. Fontana, ha ribadito di essere “al fianco di Israele senza se e senza ma. Con assoluta determinazione e con la consapevolezza - ha concluso - che quanto sta subendo quella popolazione richiede il nostro sostegno incondizionato”.
Esuli iraniani
Gli interventi e le testimonianze dei tanti presenti davanti al Castello Sforzesco sono state intervallate dalle letture dei testi sacri. In mezzo alle tante bandiere di Israele c’era anche una bandiera dell'Iran, portata in piazza da un gruppo di esuli iraniani, che si sono schierati con gli israeliani.
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