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Hydra, la triplice intesa dalla criminalità organizzata: altre sei persone in cella

I giudici del Riesame proseguono nella loro opera di “valorizzazione” delle richieste dei pm antimafia, in un primo momento accolte in minima parte dal gip

Agenti della Dia (Archivio)

Agenti della Dia (Archivio)

Milano, 15 ottobre 2024 – Un nuovo colpo alla “triplice intesa” della criminalità organizzata, così come riconosciuta da parte della magistratura milanese. Il Tribunale del Riesame di Milano ha notificato oggi, martedì 15 ottobre, altre sei ordinanze con cui dispone la custodia cautelare in carcere, dopo il ricorso della pm Alessandra Cerreti, per altrettanti indagati nella maxi inchiesta "Hydra" su un'alleanza tra presunti affiliati delle tre mafie, Cosa Nostra, camorra e 'ndrangheta, in Lombardia. L'indagine è condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano.

I vertici

Ieri i giudici del Riesame avevano depositato tre provvedimenti di custodia in carcere (sempre non immediatamente esecutivi, perché le difese possono ricorrere in Cassazione) per i vertici dell'associazione mafiosa, "una struttura unitaria", ossia per le posizioni di Giuseppe Fidanzati, presunto vertice per conto di Cosa Nostra, di Gioacchino Amico, per conto della Camorra, e per Massimo Rosi, anche lui presunto esponente di vertice per la 'ndrangheta.

I luogotenenti

Oggi per altre sei posizioni è stato riconosciuto l'impianto dell'accusa. Tra questi figura Giacomo Cristello, che farebbe parte della "locale di Legnano-Lonate Pozzolo", nel Varesotto, una di quelle coinvolte, attraverso loro esponenti, nel patto per affari comuni.

Per altre tre posizioni, invece, il ricorso è stato respinto, perché non sussistono, per i giudici, esigenze cautelari, essendo gli indagati incensurati. Un ricorso era stato respinto ieri.

Le prossime tappe

A questo punto sono state depositate e notificate finora 13 ordinanze e in questi giorni a scaglioni dovranno arrivare le altre, fino ad un totale di 79 posizioni di indagati, ossia quelli per i quali la Dda, guidata da Marcello Viola e Alessandra Dolci, ha presentato appello.

Il gip un anno fa aveva rigettato 142 istanze di misura cautelare su 153, disponendo 11 arresti, bocciando l'accusa di associazione mafiosa come "consorzio" delle tre mafie, Cosa Nostra, camorra e 'ndrangheta, ribattezzato dai pm "sistema mafioso lombardo".