MAURIZIO
Cronaca

I colori di corso Garibaldi, le botteghe e la libreria indipendente

Maurizio Cucchi esplora Corso Garibaldi come turista, visitando botteghe e luoghi storici. Nota la vivacità della via e riflette su dettagli culturali e architettonici, concludendo la passeggiata in Largo La Foppa.

Maurizio Cucchi esplora Corso Garibaldi come turista, visitando botteghe e luoghi storici. Nota la vivacità della via e riflette su dettagli culturali e architettonici, concludendo la passeggiata in Largo La Foppa.

Maurizio Cucchi esplora Corso Garibaldi come turista, visitando botteghe e luoghi storici. Nota la vivacità della via e riflette su dettagli culturali e architettonici, concludendo la passeggiata in Largo La Foppa.

Cucchi

Dalla piazza del Teatro Strehler, mi dirigo in corso Garibaldi, per una passeggiata nella veste di finto turista e sono subito appagato dal gran via vai e dalle innumerevoli botteghe che colorano questa che è una delle strade più vivaci e amate della nostra città. Tanto per cambiare, entro in una accogliente libreria, “Tempo ritrovato“, lì sulla sinistra. Perlustro e poi mi avventuro alla ricerca di un mio libro appena uscito che vorrei regalare a un amico. Ma non c’è, perché pubblicato da Mondadori e qui non lo tengono in quanto, mi dice il signore alla cassa, offrono solo libri usciti da editori indipendenti... Non capisco, ma mi adeguo ed esco. Mi riconforta subito la vista della facciata dello storico Teatro Fossati, architetto Fermo Zuccari, dove si impone la statua di Garibaldi. Fu aperto nel 1859 dall’industriale Carlo Fossati per divenire Teatro Studio Melato nel 2013. E poi, dandomi un conforto di diversa natura, osservo di fronte un formidabile ortolano, che espone frutta succulente… Stesso lato del Fossati, ecco il Centro di Aggregazione Multifunzionale Garibaldi Falcone e Borsellino. Certo, la via abbonda anche di ristoranti Ma ben presto sopraggiungo in via Delio Tessa, dedicata al grande poeta milanese, e poi in piazza San Simpliciano, dove domani sarà la serata inaugurale del Festival “Bach in Basilica“. Il mio pensiero va al grande Carlo Emilio Gadda che aveva abitato nella via accanto. Ma la zona non concede tregua al buon visitatore, che non manca di osservare compiaciuto le molte vecchie case semplici d’epoca, che resistono pur se talvolta affiancate da più gelide soluzioni della modernità. Vedo poi un’insegna francese, cosa oggi rarissima, “Le Nom“, accessori di moda, e poi anche un’altra, di un sapore contemporaneo che gradisco poco: “All you need is panettone“... Sono ormai in largo La Foppa e qui mi avvio tranquillo sulla via del ritorno.