UMBERTO ZANICHELLI
Cronaca

Treni, i “dannati” della Milano-Mortara: “Ritardi cronici e beffa bonus”. Il raddoppio? “Solo incertezze”

I guai di una delle tratte più problematiche della rete: ogni giorno sposta almeno 20mila viaggiatori. Il presidente del comitato pendolari: "Solo il cambio dei criteri di valutazione ha salvato la linea"

Un convoglio della Milano-Mortara

Un convoglio della Milano-Mortara

Mortara (Pavia) – È una delle linee più utilizzare dell’intera regione ma non per questo priva di problemi. Anzi. Quelli della tratta Milano-Mortara, che ogni giorno sposta da e per il capoluogo regionale almeno 20mila viaggiatori, sono ben noti. Nemmeno l’introduzione dei nuovi convogli Caravaggio, attesi da molto tempo, è servita a migliorare di molto la situazione. Un dato oggettivo è rappresentato dal fatto che, prima della variazione dei criteri di assegnazione dell’indennizzo per il mancato raggiungimento degli standard minimi del 10%, la tratta è stata per 20 mesi consecutivi nell’elenco di quelle i cui viaggiatori hanno avuto diritto allo sconto sugli abbonamenti mensili ed annuali.

"E se i criteri fossero rimasti gli stessi oggi saremmo a 24 mesi consecutivi, due anni – sottolinea Franco Aggio, presidente dell’associazione dei pendolari MiMoAl – Invece i parametri sono variati e quel traguardo per nulla degno di vanto non sarà raggiunto". La ragione essenzialmente è legata alla modifica dei parametri di riferimento, soprattutto quelli relativi ai treni in ritardo, che vengono presi in considerazione oltre i 15’ di ritardo anziché i precedenti 5’ e quelli soppressi. Nonostante il cambiamento che è stato sostanziale e ha consentito per questa prima parte del 2024 di non ottenere l’indennizzo, l’ultimo riscontro ha posto la tratta lomellina al 9,31% di standard, molto vicino al massimo consentito del 10%.

Non meno importante è la considerazione legata ai meccanismi di ottenimento dell’indennizzo: se il vecchio “bonus“ scattava in automatico, adesso per averlo è necessario compilare l’apposito modulo di rimborso e consegnarlo presso una delle biglietterie oppure al MyLink Point Trenord insieme all’abbonamento in versione originale. Un disagio in più per l’utenza anche se, dalla scorsa primavera, la Regione Lombardia ha deciso di incrementare dal 10 al 30% il valore dell’indennizzo riconosciuto ai viaggiatori titolari di abbonamenti mensili o annuali mentre resta fermo al 10% quello per i titolari di abbonamenti integrati. Curioso è il fatto che, numeri alla mano, il rapporto tra i vecchi “bonus“ e gli attuali indennizzi è piuttosto rilevante. "In maniera empirica – osserva Aggio – stando ai dati odierni ad ogni indennizzo concesso ne corrispondevano tre del vecchio bonus".

Il nodo più scottante però resta e rimane quello relativo al raddoppio della tratta. Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, di recente, ha promesso che il progetto di raddoppio tra Abbiategrasso e Mortara sarà inserito nel Contratto di Programma relativo al prossimo anno. Sarebbe un risultato importantissimo e atteso da decenni, anche se i costi sarebbero molto consistenti anche se rapportati ai pochi chilometri di strada ferrata interessati. A sorpresa il costo del progetto di raddoppio tra Albairate e Abbiategrasso è più che raddoppiato ed è stimato ora intorno ai 280 milioni. "Non me lo so spiegare – commenta ancora Aggio – Del resto tra lavori che già potrebbero essere effettuati e quelli futuri, il progetto toccherebbe i 500 milioni di euro portando il totale intorno ai 900 milioni. Il nostro impegno, che dovrebbe essere condiviso da tutto il territorio – conclude il presidente della MiMoAl – dovrebbe essere quello di spingere alla ripresa del progetto con i lavori non solo nel tratto Albairate-Abbiategrasso ma anche in quello Mortara-Parona; sarebbe l’unica certezza che, prima o poi, il raddoppio completo vedrà davvero la luce".