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Giovanni Sala, morto a 34 anni
Nella notte fra il 19 e il 20 agosto del 2023 morì Giovanni Sala, 34 anni, davanti alla sede di Sky a Rogoredo, dopo un intervento di due guardie giurate che ne bloccarono l’ingresso e oggi sono imputate per omicidio preterintenzionale.
Ieri mattina si è aperta l’udienza preliminare, davanti alla gup Patrizia Nobile, che dovrà decidere sulla richiesta di processo per quell’imputazione formulata dal pm Alessandro Gobbis.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti nelle indagini della Squadra mobile, quella notte Sala era "in evidente stato di alterazione" e morì per arresto cardiaco, dopo essere stato tenuto a terra dai vigilantes. Per tenerlo fermo uno dei vigilantes gli tenne un ginocchio sulla schiena per poco più di un minuto.
Bastò quello per provocargli la morte, Sala si sentì male subito e a quel punto non ci fu più nulla da fare. La Procura, dopo gli accertamenti, aveva modificato l’accusa da omicidio colposo a preterintenzionale. Per il pm, in quell’azione nei confronti del 34enne, i due diedero "sfogo ad istinti violenti e inutilmente prevaricatori".
L’uomo, che aveva assunto alcol e droga, fu immobilizzato in modo violento, quando non c’era "alcuna necessità di tutelare persone o cose da pericoli concreti". "Sala - scrive il pm - urlava frasi sconnesse come mi stanno inseguendo, chiamare police". Le due guardie giurate sono difese dagli avvocati Camilla Urso e Sandro Clementi. Come parti civili, rappresentate dagli avvocati Andrea Orabona e Giulia Piva, sono stati ammessi ieri anche i genitori, il fratello e gli zii del 34enne, che chiedono verità e giustizia.
Dai legali degli imputati è arrivata anche la richiesta di non ammettere come parti civili la famiglia, sulla base dell’accertato abbandono da parte dei genitori del figlio tossicodipendente da almeno dieci anni.
Richiesta respinta. Sempre su richiesta dei legali della famiglia di Sala è stata citata come responsabile civile la società Italpol Vigilanza, per la quale i due vigilantes lavoravano.
Nella prossima udienza, il 25 marzo, ci sarà la discussione delle parti. In caso di rinvio a giudizio per omicidio preterintenzionale il processo si terrà in Corte d’Assise.
An.Gi.