REDAZIONE MILANO

I gentiluomini dello sport: grandi campioni, esempio per tutti

Casa Testori ha ospitato le presentazioni di due libri speciali. Il racconto di "Testori 100. Diario di un centenario", primo...

Casa Testori ha ospitato le presentazioni di due libri speciali. Il racconto di "Testori 100. Diario di un centenario", primo...

Casa Testori ha ospitato le presentazioni di due libri speciali. Il racconto di "Testori 100. Diario di un centenario", primo...

Casa Testori ha ospitato le presentazioni di due libri speciali. Il racconto di "Testori 100. Diario di un centenario", primo volume della nuova collana "12maggio. I libri di Casa Testori" e poi l’autore Aurelio Picca con "La gloria", il suo nuovo libro in cui narra, in prosa e in poesia, di grandi campioni dello sport. È stato proprio lui a parlare dello sport e dell’impronta che i campioni gentiluomini hanno lasciato sulla storia recente. Non solo nel loro settore, ma nella vita di tutti noi. Lo scrittore è stato emblematicamente affiancato dai pugili di Testori, grandi tele dipinte a cavallo tra gli anni ’60 e gli anni ’70 e rivelatrici di una delle grandi passioni sportive dell’Italia di quegli anni, come testimonia anche Picca. Sono davvero tanti gli sportivi citati nel libro e di diversi sport, tra cui Bob Lovati, portiere della Lazio, Pietro Mennea atleta, Gilles Villenueve dell’automobilismo, Fausto Coppi, Gino Bartali e Marco Pantani del ciclismo.

Picca, da sempre innamorato del Giro d’Italia, spiega a modo suo il cuoio di un pallone e quello del sellino di una bici da corsa, gambe che macinano chilometri su un campo da calcio e sui pendii di una montagna, grande cuore, polmoni di ferro, fatica e lacrime. Eroi di un paese che sceglieva campioni in cui si riconosceva, stesse facce segnate dalla vita, in un’epoca più semplice ma fatta di emozioni imperiose. "Moto e macchine potenti, cavalli motore e cavalli in carne e ossa che mandano l’adrenalina a mille, che scavano l’asfalto e l’erba e, impavidi e incauti, si lasciano cavalcare o disarcionano corpi ora vincitori ora sconfitti. E, alla fine, nella polvere o sull’Olimpo, che cosa resta? Medaglie, campionati persi o agguantati all’ultima giornata, applausi e fischi. Sì, ma poi? Quel che resta è la Gloria", conclude Picca.

L’altro libro presentato è invece un diario, nato dal desiderio di restituire tutto ciò che è accaduto in occasione del centenario dalla nascita di Giovanni Testori, una cronaca che mette in fila tutte le iniziative di un palinsesto con la ricchezza, per tanti versi inattesa, delle sue articolazioni, raccontate anche grazie a immagini e contributi degli eventi realizzati in quest’anno in Italia e anche all’estero, per ricordare Testori. Il libro è stato realizzato dall’associazione novatese Giovanni Testori.

D.F.