
La folla di milanesi e turisti tra le strade di Brera uno dei distretti urbani più frequentati della design week
È febbre da Fuorisalone. Ma non tutto è design e per non perdersi nel caos degli appuntamenti meglio segnarsi progetti ed indirizzi che valgono la fatica. Sicuramente interessante capire come sarà la nuova e attesa edizione di Alcova, allestimento pensato e progettato da Joseph Grima di Space Caviar e Valentina Ciuffi di studio Vedèt. Anche per la ottava edizione esce dalle porte di Milano, nel pieno rispetto del progetto di anima nomade. Dopo aver fatto rivivere una ex fabbrica di panettoni, una struttura in cui si filava il cashmere, gli edifici di un ex complesso ospedaliero militare abbandonato, il palcoscenico, come lo scorso anno sarà rappresentato da due magnifiche ville di stile modernista e barocco, cioè villa Borsani e villa Bagatti-Valsecchi, a Varedo. Gli arredi della villa progettati dallo stesso Borsani verranno temporaneamente rimossi e gli spazi saranno reinterpretati completamente dagli espositori. Villa Bagatti Valsecchi, normalmente chiusa al pubblico, è invece una delle testimonianze più significative di architettura ottocentesca lombarda e ospiterà progetti e installazioni anche nel grande parco. Quest’anno poi Alcova presenta due nuove location: l’ex fabbrica Snia e le Serre di Pasino, ex serre di magnifiche orchidee bianche, due nuovi luoghi, stratificati, dove la natura ha iniziato a riprendersi lo spazio. Altra novità, Alcova sarà a pagamento: dibattito aperto.
Pensa alle felicità, con il titolo "Happiness" invece, il fuorisalone del SuperstudioPiù di Gisella Borioli e Giulio Cappellini che compie 25 anni di successi. Oltre 70 designer e creativi arriveranno a Milano partendo da 10 nazioni e tre continenti per mostrare al mondo più di 20 progetti pensati con una particolare attenzione a quello che accadrà in futuro, alla sostenibilità e innovazione dei materiali e all’unione tra tecniche artigianali e modernismo. Il progetto “filosofico“ di Nieuwe Instituut, invece, verrà esposto a Villa Mirabello alla Maggiolina, ed è il risultato di uno studio sull’impatto del design sulle città e sui quartieri.
Un salto da Vito Nesta è consigliatissimo, in via Ferrante Aporti 16. Orografie mette in mostra un tavolo, poi ci sono i ragazzi plurpremiati di Egoundesign con il progetto Voronoi, Fabula Stories con le formelle di ceramica e il tavolo pezzo unico. E molto altro. Da vedere. A Porta Venezia è già un trionfo la porta di Toilet Paper. E Dropcity nei sottopassi di Sammartini è già una conferma. Artemest promette molto bene, dopo la performance dello scorso anno con una fila che non ha scoraggiato nessuno, tanto si sa che poi quando entri il gusto è più della fatica. Via Donizetti 48, si aspettando meraviglie, mettersi in coda molto presto. E poi via Sarpi che per il secondo anno organizza il suo Fuoriasalone multietnico. In ultimo le chicche per raffinatissimi appassionati: Ambra Medda alla galleria Blanchaert di via Calatafimi. Casa Cabana, appuntamento appena sussurrato e già sold out.