REDAZIONE MILANO

I musulmani del Coreis: contro tutti gli atti di antisemitismo

Dialogo tra comunità religiose. Il rabbino Arbib: siamo di fronte a un fallimento educativo, l’odio persiste

I musulmani del Coreis: contro tutti gli atti di antisemitismo

Il viceambasciatore di Israele in Italia Lion Keinan, davanti ai mille accorsi nella sinagoga di via della Guastalla, non usa mezzi termini: "C’è una sola strada: distruggere Hamas. Ci siamo abituati a momenti di guerra e di pace ma questa volta sarà guerra finché Hamas non sarà annientata". Keinan si dice preoccupato "dagli atti di antisemitismo registrati in Italia negli ultimi giorni 80 anni dopo" fascismo e nazismo ma ringrazia la premier Giorgia Meloni e il ministro degli Esteri Antonio Tajani "per la solidarietà dimostrata nei confronti di Israele".

Alfonso Arbib (nella foto), rabbino capo della comunità ebraica milanese, dice che "per molti di noi nulla sarà come prima" dopo quanto accaduto il 7 ottobre e lancia un allarme: "Siamo di fronte a un fallimento educativo. C’è un substrato di odio antisemita che continua a esserci. Dobbiamo prenderne atto". E, riferito ai terroristi di Hamas e non solo, Arbib nota che "quando una persona è convinta di fare il bene, non ha limiti". In sinagoga, però, c’è anche qualche segnale di speranza su un dialogo sempre più forte tra ebrei e musulmani. È presente una delegazione del Coreis, una delle sigle che rappresentano la comunità islamica milanese, con Abd al-Ghafur Masotti, Mulayka Enriello e Abd al-Jabbar Ceriani. Prende la parola Abd al-Ghafur e dice: "Condanniamo fermamente qualsiasi ostilità contro gli ebrei in Europa e nel mondo e ci opponiamo a ogni istigazione all’antisemitismo".

M.Min.