DAVIDE FALCO
Cronaca

I netturbini in sciopero "Non spezzettate il servizio"

La protesta del personale di igiene urbana a Lainate, Arese e Nerviano: stipendi a rischio

I netturbini in sciopero "Non spezzettate il servizio"

di Davide Falco

Giornata di sciopero del servizio di igiene urbana nei Comuni di Arese, Lainate Nerviano. Ieri mattina le sigle sindacali Cgl, Cisl e Uil hanno manifestato per la difesa del posto di lavoro, del contratto nazionale, delle retribuzione. Sono stati garantiti i servizi essenziali previsti dagli accordi. "Il blocco delle attività è scaturito dalla presa d’atto delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori del servizio di igiene urbana che Gesem Srl, società partecipata dei 5 Comuni dove si svolge il servizio, con la pubblicazione delle gare di appalto ha scelto di spezzettare il servizio, svolto attualmente da un’unica società, e prevedere che una parte importante di questo (servizio di spazzamento manuale, gestione piattaforme ecologiche, altri servizi come la consegna sacchi e contenitori), sia esclusivamente per le cooperative sociali", spiega il sindacalista della Fit Cisl, Alessandro Firenze.

I lavoratori che svolgono il servizio da anni e grazie al contratto collettivo nazionale dell’igiene ambientale hanno avuto garanzie sulla continuità del rapporto di lavoro, sui diritti economici e normativi maturati, il 24 agosto vedranno cambiamenti. "Avremo la perdita di certezza sulla salvaguardia del nostro lavoro, della nostra retribuzione e di quanto abbiamo conquistato in anni di lotte", continua Firenze. I lavoratori del servizio di igiene urbana spesso non si sentono considerati rispetto all’ importanza del servizio che svolgono, "siamo gli eroi non dichiarati del Covid, coloro che hanno garantito la pulizia delle città e la raccolta dei rifiuti anche quando i cittadini erano in lockdown, stando a contatto con il rischio di contagi per noi e per le nostre famiglie", aggiungono i lavoratori. "Non abbiamo certezza che lavoreremo ancora su questo servizio, non sappiamo se continueremo a lavorare e, soprattutto, siamo già sicuri che perderemo almeno il 30% del nostro stipendio, oltre ai nostri diritti maturati sulla base della pluriennale anzianità lavorativa. Abbiamo paura di perdere il posto di lavoro e di non garantire più il sostentamento delle nostre famiglie in un periodo in cui già le tante incertezze e l’aumento delle spese pesa sui nostri bilanci familiari. Per questi motivi abbiamo deciso di scioperare", concludono i lavoratori. "Rimaniamo in attesa di una risposta, un incontro da parte dei sindaci per capire se ci siano possibili sviluppi", conclude Firenze.