REDAZIONE MILANO

"I nostri figli esclusi dal liceo: così vincono solo i furbi"

La rabbia dei genitori dopo il caos iscrizioni: la scuola è un diritto

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Milano, 3 febbraio 2021 - Licei scientifici sold-out, ragazzi esclusi e genitori infuriati. Il pasticcio sulle iscrizioni ha scatenato la rabbia delle famiglie, che hanno deciso di scrivere al Giorno per raccontare la loro esperienza e denunciare la falle del sistema. "Faccio parte di quella lunga lista di genitori residenti a Milano con un figlio in terza media, che al momento della fatidica scelta del liceo si sono ritrovati un’amara sorpresa!", scrive una mamma. "L’iscrizione alla scuola avviene tramite il sito del Miur dove viene data la possibilità di indicare tre istituti in ordine di priorità di scelta; in caso di mancato accoglimento da parte del primo istituto si viene dirottati verso il secondo e così via. Molto bello se non si trattasse di un’inutile e falsa illusione considerato che una volta chiusi i giochi in nessuna delle tre scuole scelte c’era posto né per mio figlio, né per molti altri. Nostro figlio – prosegue – ha scelto il liceo scientifico e, pagella alla mano, è un ottimo studente. La querelle delle iscrizioni si è chiusa il 2501 alle ore 20: questo il termine ultimo fissato dal ministero per inviare la domanda. L’istituto superiore indicato come prima scelta ci ha contattati lo scorso venerdì sera alle 19.50 per comunicarci che, a causa di un eccessivo numero di domande pervenute, nostro figlio non sarebbe stato ammesso. Inutile reindirizzare la domanda alle altre due scuole scelte in quando piene entrambe. Tutti i licei scientifici di Milano erano già pieni: uniche possibilità Donatello e Marconi. L’alternativa: una scuola scelta d’ufficio chissà dove e chissà quando. In un ultimo disperato tentativo, sabato mattina abbiamo provato a contattare altre scuole per capire quale fosse la situazione, ma ormai i giochi erano fatti: nostro figlio è fuori. Le scuole si appigliano ai più svariati criteri tra cui la territorialità.

In questi casi il confronto tra genitori è normale ed emerge, che in tanti hanno fatto cambi di residenza strategici per avere la certezza dell’accoglimento della domanda. Possibile che non ci sia nessun tipo di controllo? È normale che non si verifichi una permanenza all’indirizzo indicato per un periodo che non copra unicamente la fase di iscrizione? È la classica storia all’italiana - denuncia – i più furbi hanno rubato posti ai compagni più onesti! Veniamo ora ai criteri di accoglimento: ogni istituto ha i suoi. Com’è possibile che in una scuola il criterio sia il voto della pagella di seconda media, in un’altra solo la territorialità, in un’altra ancora il voto in condotta o il consiglio orientativo (che nel caso specifico pare essere “liceo scientifico tradizionale” per tutti i 450 iscritti al Vittorio Veneto)? Chi controlla che le regole dettate dalle scuole vengano poi rispettate nell’ordine di accoglimento delle domande ricevute? Dov’è la trasparenza? Possibile che non si riesca a creare una graduatoria uniforme, pubblica, visibile a tutti (come ad esempio hanno fatto istituti come il Volta o l’Einstein, unici esempi di lealtà e vero interesse verso i ragazzi) che possa agevolare gradualmente le iscrizioni in tempo reale? Se davvero il Vittorio Veneto ha ricevuto almeno 100 esuberi perché non lo ha comunicato prima? Perché non ha iniziato a restituire prima del termine delle iscrizioni le domande che sicuramente non sarebbero state accolte consentendo ai nostri figli di modificare la propria prima scelta? Possibile che questo non si possa fare? Qualcuno ha verificato la veridicità dei dati forniti (vedi recenti cambi di residenza) con le forze dell’ordine? Possibile che nessuno ne parli? Solo “Il Giorno” in due articoli". Lancia infine un appello perché "si facciano gli adeguati controlli del caso anche e soprattutto con gli enti competenti, perché la scuola torni ad essere un bene per tutti, un esempio di correttezza per quei ragazzi che saranno il futuro del nostro Paese. Così stiamo mostrando loro che solo i furbi e i disonesti ottengono ciò che vogliono. Sinceramente non insegnerò questo a mio figlio".