DANIELE
Cronaca

I nostri giovani chiedono diritti. Ascoltiamoli

Nappo* Per fabbricare la propria identità un adolescente ha la necessità di imbattersi nelle differenze in modo chiaro e tangibile oppure...

Nappo* Per fabbricare la propria identità un adolescente ha la necessità di imbattersi nelle differenze in modo chiaro e tangibile oppure...

Nappo* Per fabbricare la propria identità un adolescente ha la necessità di imbattersi nelle differenze in modo chiaro e tangibile oppure...

Nappo* Per fabbricare la propria identità un adolescente ha la necessità di imbattersi nelle differenze in modo chiaro e tangibile oppure meno visibile e inconscio. C’è oggi infatti in molti ragazzi il timore di dare un carico di preoccupazione troppo grande ai genitori: ci sono madri e padri affettuosi ma anche iper protettivi. Spesso sento dire dagli studenti che la scuola è un luogo che provoca ansia, sofferenza e perfino crisi di panico. Sono considerazioni che mi colpiscono molto e credo che non si possa restare indifferenti. La società moderna non può desistere di fronte alla sofferenza della propria gioventù, significherebbe non guardare ad un futuro. Certo gli studenti sono cambiati, grazie ad una società sempre più tecnologica. Forse, però, la scuola non è al passo coi tempi. Non fermiamoci solo al fatto che i giovani fanno un uso smodato degli smartphone o di internet. La verità è che bisogna rivedere i criteri e i metodi d’ insegnamento. Non si devono avere nelle classi docenti che non vengono ascoltati dai propri studenti, con l’insoddisfazione e lo scontento che ne risulta. E allo stesso tempo bisogna ascoltare gli allievi. Bisogna sfruttare le capacità dei nuovi nativi digitali, perché hanno abilità nuove, sono sveltissimi nell’imparare, nel creare linguaggi innovativi. Dietro al malessere degli studenti ci sono fattori che riproducono una scuola vecchia e una gioventù nuova. Oggi i ragazzi sono figli unici, vivono in famiglie iperprotettive, con genitori molto vicini e complici, sono un po’ il centro delle attenzioni, ma a scuola però vengono valutati con procedimenti tradizionali che non tengono affatto conto di loro come persone, delle loro difficoltà. E questo li pressa, li fa tormentare. A lato poi incidono le fragilità che derivano dagli anni del Covid. Questa è una generazione che rivendica il diritto al benessere psicologico. O la scuola si adegua o perde, e con essa i genitori. *Scuola Freud Milano