Alza lo sguardo al cielo e grida: "Auguri Vale, auguri amore". Intorno a lei ci sono gli amici di Vale che fanno volare palloncini blu. Poi il silenzio di quell’istante viene rotto dal fragore di un lungo applauso. Ieri Valentino Colia di Garbagnate Milanese avrebbe compiuto 16 anni. Ma non è stato così. Lo scorso 17 luglio in via Kennedy, mentre era in bicicletta con alcuni amici e stava attraversando la strada sulle strisce pedonali, è stato travolto e ucciso da un furgone guidato da Bogdan Pasca, 32enne romeno, ubriaco e senza patente. "Ti hanno strappato via ferocemente dalla tua vita, dalla nostra vita. Non doveva andare così, non dovevi andare via così presto", dice il papà. Per non dimenticare Valentino, per non restare da soli nel giorno del primo compleanno senza di lui, papà Raffaele, mamma Emilia e il fratello Nicolò, lo hanno voluto ricordare con un corteo e una partita di basket tra l’Osl basket e Puntoebasket, le squadre dove il 15enne aveva giocato. Più di 200 persone hanno sfilato per le vie del paese, in prima fila per mano, i familiari, poi gli amici, i compagni di scuola del centro di formazione professionale Salesiani di Arese dove Valentino frequentava il secondo anno del Corso di meccanica al Centro di formazione, i compagni del basket e tantissime persone che lo avevano conosciuto. Quasi tutti indossavano le magliette bianche con la foto di Valentino, "il tempo passa il tuo ricordo no". Sul luogo dell’incidente mortale nei giorni scorsi è stato appeso lo striscione "Ciao Vale, ci mancherai" e ieri mattina gli amici si sono messi in fila per lasciare la propria firma o scrivere un messaggio.
Occhi arrossati dal pianto e abbracci, "era un amico protettivo, con lui si scherzava, si rideva, e quando avevo bisogno di un consiglio c’era sempre", sussurra un’amica. Da viale Kennedy alla palestra di via Varese, dove Valentino aveva imparato a giocare a basket, con una tappa al cimitero locale dove il 15enne riposa. In palestra lo striscione "sei la stella più bella che brilla nel cielo" e le maglie con il numero 9, quelle indossate da Valentino, appese poco distante. Prima del fischio d’inizio papà Raffaele ha letto una lettera per ringraziare la comunità garbagnatese. Parla al presente, "siete in tanti oggi e questo ci fa capire quanto Vale sia amato, quanto gli volete bene". Poi ricorda il figlio, "credeva nell’amicizia, era onesto e sincero. Vale è figlio di tutti, sarà sempre con noi per darci la forza di andare avanti e per chiedere che venga fatta giustizia, noi porteremo avanti il tuo ricordo facendo qualcosa di bello". Ieri con la vendita delle magliette e dei biscotti al cioccolato che tanto piacevano a Vale, cucinati dalla mamma di un’amica, è iniziata la raccolta di fondi. "Ci piacerebbe costituire un’associazione che porti il suo nome, per sostenere dei progetti di solidarietà per tirare fuori qualcosa di positivo da questa drammatica vicenda", conclude il padre.