SIMONA BALLATORE
Cronaca

I pentiti del sabato in classe. Anche Boccioni e Caravaggio passano alla settimana corta

Dal caro bollette al turnover del personale, a Milano solo 12 superiori hanno lezioni su 6 giorni. Da settembre saranno 10: i due artistici alleati per un piano con rientri concentrati e nuovi corsi.

Le lezioni al Boccioni dal lunedì al venerdì finiranno alle 14.20 e ci saranno recuperi

Le lezioni al Boccioni dal lunedì al venerdì finiranno alle 14.20 e ci saranno recuperi

Il caro-bollette fu una delle motivazioni storiche che spinse molte scuole ad abbandonare il sabato e a sposare la “settimana corta“. L’appello arrivò dalla Provincia di Milano una decina di anni fa e tornò in auge nel 2022, sulla spinta del conflitto russo-ucraino e dell’emergenza materie prime. Oggi gli istituti superiori che mantengono la settimana articolata su sei giorni sono appena una dozzina a Milano. Da settembre saranno dieci: anche i licei artistici Boccioni e Caravaggio hanno avviato la svolta. Cambiano le motivazioni alla base e la formula, resta un processo lungo e faticoso, tra sondaggi, votazioni e confronti accesi per arrivare alla “quadra“. Come successo all’artistico Boccioni, appunto, che aveva aperto il dibattito l’anno scorso.

"Una delle “molle“, nel nostro caso, è stato il turnover continuo del personale tecnico e amministrativo – spiega la preside Stefania Giacalone –: appena poteva e acquistava punteggio se ne andava, preferendo le scuole senza il sabato. E questo ci penalizza: ogni anno dobbiamo cominciare daccapo, dopo corsi di formazione". Gli studenti erano i più restii al cambiamento, "anche se il sabato sono molto affaticati e l’idea di avere due giorni di riposo consecutivi è un valore assoluto", ricorda ancora la dirigente. A frenarli era soprattutto l’idea del rientro fisso il pomeriggio: "Molti sono atleti o hanno impegni extra". Così si è studiata una soluzione ad hoc, interpellando anche l’ufficio scolastico e coinvolgendo il liceo Caravaggio: "Proviamo a immaginare una parte di rientri pomeridiani concentrati in alcuni periodi dell’anno, con percorsi personalizzati – continua Giacalone –: saranno obbligatori ma si potrà scegliere tra i vari corsi indicati dal collegio, con classi aperte, approfondendo l’indirizzo, consolidando le competenze di base o quelle digitali". Si resterà a scuola fino alle 14.20; uscite didattiche, visite e mostre saranno spostate nel pomeriggio, per non sottrarre ore al mattino ma al contempo dare a queste attività la valenza di lezioni vere e proprie. La prima campanella a settembre suonerà con qualche giorno d’anticipo e si programmeranno due o tre sabati per chiudere il cerchio. Sulla base di questa formula si è tornati così ad aprire il dibattito, coinvolgendo gli studenti nella progettazione sia al Boccioni che al Caravaggio, come pure i genitori e le consulte. All’inizio i liceali erano un po’ divisi ma hanno dato un’indicazione chiara: "Lavoriamoci". E al momento del voto il 65% dei ragazzi e il 75% dei docenti ha optato per l’addio al sabato. Si è tornati nuovamente in collegio docenti per trovare la sintesi, riformulata dai prof durante le vacanze di Natale. Giusto in tempo per comunicarla prima delle iscrizioni e cominciare a programmare le attività didattiche. "È un’occasione importante per coinvolgere gli studenti nella progettazione e avviare una riflessione didattica e pedagogica – conclude la preside –. E ha fatto bene alla dialettica tra le diverse componenti della scuola, anche se può essere faticoso è un bell’esercizio di democrazia". E si preparano i ragazzi all’università: "L’idea è che possano cominciare a crearsi il loro piano di studi. E questo li gratifica molto".

Simona Ballatore