Tra le presunte vittime compaiono Luca Cordero di Montezemolo, la cantante e produttrice Caterina Caselli e il designer di auto Giorgetto Giugiaro. Tutti, secondo quanto emerso da un’inchiesta per truffa e abusivismo finanziario della procura di Milano, sarebbero stati raggirati da Daniele Migani e dai suoi collaboratori. Nei confronti del broker è stato eseguito ieri un sequestro preventivo da 18 milioni di euro da parte del Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di finanza. L’accusa è quella di avere ideato "un sofisticato sistema societario, creato ad hoc al fine di collocare in Italia, attraverso una folta rete di agenti, diverse tipologie di prodotti finanziari come polizze vita, strumenti finanziari derivati, servizi di investimento in un fondo lussemburghese". Il tutto, stando agli accertamenti, "in assenza delle prescritte autorizzazioni per operare fuori sede" e "nei confronti imprenditori del Nord Italia in possesso di ingenti patrimoni mobiliari".
Migani, fondatore del Gruppo Xy e residente in Svizzera, era già finito sotto ai riflettori lo scorso marzo, quando si era diffusa la notizia della sua citazione in giudizio a Londra e della richiesta di un risarcimento da 50 milioni di euro da parte dell’ex presidente di Ferrari. Le indagini del pm di Milano Giovanni Polizzi, come spiega il procuratore Marcello Viola, "hanno permesso di accertare come nella fase di procacciamento dei clienti venisse falsamente presentata l’attività finanziaria svolta dal gruppo come un servizio legittimamente erogato in Italia". Inoltre "i clienti venivano profilati come investitori professionali, seppur in assenza di specifiche competenze finanziarie, mediante la sottoscrizione della cosiddetta ‘reverse enquiry’, artatamente predisposta dagli agenti del gruppo societario in parola col duplice intento di mascherare l’attività abusiva posta in essere nonché l’operatività esercitata sul territorio nazionale". In particolare a denunciare i raggiri, tra il 2020 e il 2024, sono stati in sei per danni di oltre 50 milioni di euro. Nel decreto il gip sottolinea anche che l’eccessiva "rischiosità degli investimenti nel" lussemburghese, "l’elevato ricorso alla leva finanziaria (440% e in alcuni casi 900%) mentre "la crisi finanziaria generata dall’insorgere nel 2020 della pandemia da Covid ha portato" i clienti "a perdere l’intero capitale". Il Gruppo XY ha fatto sapere in una nota che "ribadisce con forza la legalità del proprio operato" ed esprime "sorpresa" per la decisione della procura milanese di procedere all’esecuzione del sequestro. "La società – aggiunge la nota – evidenzia inoltre di avere sempre assolto ai propri obblighi in materia fiscale". Tutti gli investitori italiani, fa sapere la società, "erano consapevoli dei rischi".