NICOLA PALMA
Cronaca

I tattoo e il piede scalzo. Trovato il corpo di Gino a 5 chilometri da Zibido

Il cadavere nel Naviglio: "Nessun segno di violenza". L’ipotesi dell’incidente

I tattoo e il piede scalzo. Trovato il corpo di Gino a 5 chilometri da Zibido

Il cadavere nel Naviglio: "Nessun segno di violenza". L’ipotesi dell’incidente

La prima ispezione del medico legale ha escluso la presenza di segni di violenza, ma sarà l’autopsia a chiarire le cause del decesso di Gino Panaiia, il venticinquenne scomparso la notte di Halloween nella frazione Badile di Zibido San Giacomo e ritrovato senza vita nel Naviglio Pavese sei giorni dopo. A dare l’allarme, a mezzogiorno di ieri, è stato un passante, che ha notato il corpo lungo il corso d’acqua, a metà strada tra Casarile e Rognano, a circa cinque chilometri dal punto in cui si erano perse le tracce del ragazzo della Barona. I vigili del fuoco hanno recuperato il cadavere con un piede scalzo nel giro di pochi minuti; e gli accertamenti dei carabinieri della Compagnia di Abbiategrasso e del Comando provinciale di via Moscova hanno confermato che si trattava di Gino, riconosciuto anche dai tatuaggi sulle braccia.

L’assenza di ematomi o di altri traumi evidenti pare spingere ancor più sullo sfondo la pista dell’aggressione letale, già ritenuta poco credibile (ma non da escludere a priori) per la sostanziale mancanza di elementi concreti che facessero pensare a una mano esterna e per l’anomalo ritrovamento di diversi oggetti di Gino in punti distanti tra loro. Al momento, l’ipotesi più verosimile è quella dell’incidente: è possibile che Panaiia, ubriaco e forse sotto effetto di stupefacenti, sia caduto nel Naviglio (o ci si sia infilato volontariamente per qualche motivo non ancora chiaro) per poi sentirsi male e non riuscire più a risalire a riva. Dal puzzle ancora da completare, dovrebbe restare fuori una tessera suggestiva: quella legata al ritrovamento di un borsone con una ventina di chili di eroina marchiati Louis Vuitton. La partita di droga è stata scovata nella zona della cascina, ma per adesso l’inchiesta non ha evidenziato collegamenti con la sparizione di Gino: quasi certamente, il carico del valore di circa 400mila euro, troppo ingente per essere la fonte immediata di dosi per i pusher della zona, potrebbe essere stato "imboscato" provvisoriamente da qualcuno, che poi non ha avuto il tempo di riprenderselo prima che lo rintracciassero i soccorritori. In ogni caso, gli approfondimenti investigativi si concentreranno pure su quei 39 panetti marchiati Louis Vuitton per capire a chi fosse destinato.