Il sindaco Giuseppe Sala evita ogni commento. Carlo Monguzzi, consigliere comunale dei Verdi, ritiene sia necessaria una "verifica di maggioranza", il capogruppo dei Verdi a Palazzo Marino precisa, però, che quella di Monguzzi è una posizione personale. Nel frattempo la questione si allarga al Salva Milano e sulla Giunta milanese nonché sul Pd arriva il fuoco (amico?) del Movimento Cinque Stelle, contrario al decreto con il quale si intende chiarire le norme e sanare le situazioni al centro dell’inchiesta e dei sequestri che ormai da mesi stanno mettendo in stallo i progetti immobiliari del capoluogo e agitando la politica cittadina. Questa la sintesi delle reazioni piovute ieri dopo il sequestro di Scalo House e dell’area compresa tra via Valtellina e via Lepontina disposto dalla magistratura nell’ambito dell’inchiesto sul presunto danno erariale commesso all’amministrazione comunale per aver chiesto ai costruttori oneri di urbanizzazione più bassi di quanto prevessero le norme.
"Non posso commentare, è evidente che i magistrati o la Guardia di Finanza prima di fare certe azioni non è che avvisano il sindaco. Io quello che so, lo so dalle agenzie, ma non sono in grado di dire niente. Non avendo nessun atto sul tavolo non posso esprimere giudizi, poi non mancherò di dire la mia": questo il commento a caldo di Sala. "È necessaria e urgente una verifica di maggioranza – attacca, invece, Monguzzi, che poi critica anche il decreto in arrivo, ribattezzato Salva Milano –. Il Comune dice che i funzionari hanno rispettato le regole e va bene così. Nel condono edilizio e nella sanatoria fortemente voluti dal Comune e che saranno votati il 19 novembre c’è scritto che è stato fatto tutto bene e che così sarà anche in futuro. La politica che cancella l’operato della magistratura è una cosa che neanche Berlusconi avrebbe mai osato fare. Lo fa ora una Giunta di sinistra. Ma non sono certo i valori e i principi che io e moltissimi altri abbiamo votato alle Comunali del 2021. Il condono edilizio è un baratro politico". Da qui la decisa correzione di rotta di Tommaso Gorini, capogruppo dei Verdi in Consiglio comunale: "Carlo Monguzzi parla per conto proprio, per noi, se si deve verificare l’orientamento della maggioranza sulle politiche di urbanistica, si fa nel Piano di Governo del Terrritorio. Ci sia un confronto sul Pgt perché è lì che si capisce qual è il vero orientamento della maggioranza e noi ci siamo messi in gioco con quell’obiettivo".
Da Roma ecco l’affondo di Elena Sironi e Agostino Santillo, entrambi parlamentari del Movimento Cinque Stelle: "I sequestri degli edifici del progetto milanese Scalo House, con 14 iscritti nel registro degli indagati col sospetto di abusi edilizi, lottizzazione abusiva e falso, sono la prova provata che il sindaco Sala ha consegnato la città al far west urbanistico. Diventa quindi ancora più disdicevole il sodalizio maggioranza-Pd sullo scriteriato provvedimento Salva-Milano, pronto ad entrare nel vivo nel suo iter in Parlamento. Tanto Foti di Fratelli d’Italia quanto i Dem sono pronti a presentare emendamenti che prevedono l`interpretazione autentica delle leggi urbanistiche, mediante il quale tanto la destra quanto Sala sperano di disinnescare completamente ogni inchiesta della magistratura sui ben noti 150 casi di presunti abusi. Tanto per essere chiari – concludono i due pentastellati – a Milano le costruzioni di grattacieli di 80 metri sono state fatte passare per ristrutturazioni, e si è edificato persino laddove fino a pochi mesi fa c’era un cortile, senza tenere conto dei carichi urbanistici e dei servizi annessi".