Moroni
Il 2024 sarà ricordato dai viaggiatori lombardi non solo per i ritardi e le attese interminabili, ma anche per i numerosi scioperi che hanno segnato quasi ogni mese dell’anno. Milano, in particolare, è stata protagonista di molteplici scioperi di Atm e Trenord, che hanno messo a dura prova la pazienza dei pendolari. Talvolta, chi è riuscito a prendere un mezzo si è sentito quasi un eroe.
L’ultimo sciopero dei trasporti è stato un esempio di come ci siamo ormai abituati a vivere tra annunci di scioperi, orari di fasce garantite che di "garantito" sembrano avere ben poco se non lunghe attese alle fermate.
I pendolari, ormai più preparati di un navigatore satellitare, conoscono a memoria gli itinerari alternativi. Tuttavia, i veri protagonisti di questi momenti sono i messaggi di Trenord e Atm che annunciano, con estrema puntualità, i disagi in corso: "Sciopero dei trasporti in corso dalle 8.45 alle 15.00, saranno garantite le fasce protette".
Ah, le fasce protette! Un concetto tanto sfuggente quanto carico di promesse. Se si pensa che tutto questo sia un incubo dei soli pendolari che si recano a Milano, ci si sbaglia di grosso: anche altre città lombarde, come Bergamo e Brescia, hanno dovuto fare i conti con scioperi del trasporto locale.
Il risultato? Un pot-pourri di treni cancellati, autobus fantasma e tram che sembrano riapparire solo quando meno te l’aspetti. Una certezza: se il trasporto pubblico continua a fermarsi, almeno il sarcasmo e l’ironia dei pendolari non verranno mai meno.
Simona Vercesi, Stradella
Giusto, gentile Simona. All’ironia aggiungiamo la forza di sopportazione. Nella speranza che la combinazione sia sufficiente.
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