Milano – Il Politecnico di Milano si conferma prima università in Italia e scala altre nove posizioni nella classifica europea del Qs World University Rankings: si piazza al 38esimo gradino (su 684), in pole position tra i 51 atenei italiani classificati. E ben fanno i “cugini“ milanesi: la Statale occupa il 113 posto in Europa, avanzando di un posto, ed è sesta in Italia; la Cattolica riesce a entrare nella top 140, facendo ben 18 passi avanti; Bicocca è 205esima. In testa, a livello europeo, si piazzano il Politecnico di Zurigo, l’Imperial College di Londra e Oxford. Ci son poi le sfumature e i primati a seconda dei criteri analizzati.
L’Università Cattolica svetta in Italia per un indicatore: gli studenti di scambio in uscita, posizionandosi al quinto posto in Europa; ed è terza per attrattività dall’estero di giovani che scelgono l’ateneo per programmi di studio in entrata. L’indicatore in cui la Cattolica fa registrare la crescita maggiore riguarda le pubblicazioni scientifiche per docente: si scatta in avanti di 43 posizioni in un anno. "Il posizionamento registrato in questa classifica europea del Qs University Ranking è il segno della nostra crescente proiezione internazionale – commenta la neorettrice Elena Beccalli, alla guida della Cattolica dal primo di luglio – . Un progresso che spronerà l’università a rafforzare ulteriormente la sua reputazione all’estero, grazie al potenziamento delle collaborazioni di ricerca e didattica con altri prestigiosi atenei europei e mondiali nonché attraverso accreditamenti internazionali e nuovi programmi dual degree che renderanno sempre più attrattive le nostre 12 Facoltà dei suoi cinque campus: Milano, Brescia, Cremona, Piacenza, Roma".
L’università Vita-Salute San Raffaele spicca per Papers per Faculty: medaglia di bronzo in Italia per produttività della ricerca e ottavo posto in Europa. È anche in testa alla classifica nazionale delle citazioni per articolo, che misura l’impatto della ricerca prodotta, con un 41esimo posto, oltre a essere primo ateneo italiano per rapporto docenti/studenti.
Analizzando i singoli indicatori, "la Statale si distingue in particolar modo nella reputazione accademica (52esimo posto su scala europea, migliorando di 4 posti il risultato precedente ed è quinta in Italia, ndr) e nella ricerca – sottolinea il rettore Elio Franzini –, segno che gli scienziati dell’ateneo sono considerati un’eccellenza anche a livello internazionale, nel mondo del lavoro, dove i nostri laureati si distinguono per le loro competenze multidisciplinari, e nell’internazionalizzazione, che indica come negli anni abbiamo lavorato in un’ottica di contaminazione di saperi che hanno valicato i confini nazionali, creando un ambiente di studio e di valorizzazione aperto e stimolante".
L’ateneo di Festa del Perdono si piazza al 109esimo posto in Employment Outcomes, il parametro che registra l’inserimento dei laureati nel mercato del lavoro e che ha visto la Statale salire di 18 punti rispetto al 2024. Inoltre l’ateneo scala 9 posizioni in Employer Reputation, l’indicatore basato su sondaggi tra datori di lavoro, attestandosi ottavo a livello nazionale e 172esimo a livello europeo.
Il Politecnico di Milano è diciottesima in Europa per la sua reputazione tra i datori di lavoro e ottiene il miglior piazzamento nazionale per la percentuale di studenti internazionali, posizionandosi al 132 posto a livello regionale, e per l’indicatore “Scambio Studenti in Entrata“ (33esimo posto in Europa). Festeggia il primato nazionale del Politecnico il governatore lombardo Attilio Fontana: "È l’ennesimo grande risultato per un’università che rappresenta in maniera importante e concreta il “saper fare“ e le competenze della Lombardia".