RUBEN
Cronaca

IA in tribunale. Le regole degli avvocati

Razzante* Intelligenza artificiale (IA) può aiutare il lavoro degli avvocati nella ricerca di sentenze, nell’elaborazione di pareri, nella revisione contrattuale...

Razzante* Intelligenza artificiale (IA) può aiutare il lavoro degli avvocati nella ricerca di sentenze, nell’elaborazione di pareri, nella revisione contrattuale...

Razzante* Intelligenza artificiale (IA) può aiutare il lavoro degli avvocati nella ricerca di sentenze, nell’elaborazione di pareri, nella revisione contrattuale...

Razzante*

Intelligenza artificiale (IA) può aiutare il lavoro degli avvocati nella ricerca di sentenze, nell’elaborazione di pareri, nella revisione contrattuale e nell’analisi predittiva delle decisioni giudiziarie. Non potrà mai sostituirsi alla componente umana ma riesce già ora a supportarla e a potenziarne il rendimento. Gli algoritmi si mettono al servizio degli studi legali, rendendoli più efficienti e migliorando la qualità dei servizi da erogare agli assistiti. Tuttavia, affinché questo binomio diritto-Ai funzioni al meglio, non è solo necessario rispettare le norme europee e nazionali, ma anche elaborare e attuare codici di comportamento ritagliati in maniera specifica sui singoli profili professionali. Ne è consapevole l’Ordine degli avvocati di Milano, che un mese fa ha presentato il progetto Horos, vale a dire la prima Carta dei principi in Italia per l’utilizzo responsabile dei sistemi di Intelligenza artificiale nella professione legale. L’ispirazione etica nell’impiego di soluzioni tecnologiche avanzate deve tradursi nel rispetto puntuale di principi fondamentali quali la trasparenza, l’equità e l’autonomia decisionale. In particolare la Carta etica degli avvocati milanesi fornisce indicazioni pratiche su come garantire che l’Ai sia utilizzata senza compromettere i principi del giusto processo, su quali antidoti adottare per evitare decisioni discriminatorie e figlie di pregiudizi e su come preservare la centralità umana evitando una delega eccessiva alle macchine. Inoltre Horos raccomanda il rispetto della normativa sulla privacy, quindi ricorda agli avvocati che i sistemi di Ai devono trattare le informazioni in modo conforme e sicuro. Infine si sofferma sui doveri di formazione continua degli avvocati, che devono acquisire competenze tecniche sufficienti per utilizzare e valutare criticamente le tecnologie di Ai, al fine di non commettere errori gravi.

* Docente

di Diritto dell’informazione

all’Università Cattolica

di Milano