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Il “bazar dei passaporti“. Dalla fotografa ai pregiudicati. Quei favori di Gallo agli amici

I pm: disponibilità totale dell’ufficio di Rho, mozzarelle e doni al funzionario. Spunta anche un fornitore della Juve: "Grazie a lui conobbi Alex Del Piero".

Il “bazar dei passaporti“. Dalla fotografa ai pregiudicati. Quei favori di Gallo agli amici

L’incontro in via Pattari tra Gallo e una donna che ha usufruito del passaporto

di Andrea Gianni

MILANO

Le richieste di una corsia preferenziale per ottenere il passaporto in tempi brevi arrivavano da imprenditori, come i titolari di un negozio di articoli sportivi che l’ex super poliziotto Carmine Gallo presenta come "collegatissimo con la Juventus", fornitore dei bianconeri. "Tramite lui ho conosciuto Del Piero – si vantava Gallo in una conversazione con un agente – personalmente, sono andato a mangiare. Quando c’era Bettega, sono fornitori del fuoricampo, tutto quello che indossano fuoricampo i giocatori della Juventus". Poi c’erano persone che avevano alle spalle problemi con la giustizia e che ottenevano, annotano i pm, un "rilascio facile dei passaporti", anche quando "la presenza di precedenti penali e/o di polizia richiederebbe maggiori verifiche e procedure più lunghe, se non addirittura il diniego del documento". Secondo le accuse Gallo, che ha concluso la carriera come dirigente al commissariato di Rho, una volta in pensione contava su una "disponibilità dell’Ufficio passaporti di Rho pressoché totale".

Da questa disponibilità Gallo, ora ai domiciliari, ricavava "enormi benefici in termini di rafforzamento della posizione imprenditoriale, lobbistica e personale", perché le "facilitazioni che riesce ad assicurare a clienti e amici, anche pregiudicati, rappresentano spesso “merce di scambio“ per ottenere utilità". E il suo contatto nel commissariato, un funzionario ora indagato, avrebbe ricevuto in cambio dei suoi servizi agli "amici" dell’ex capo anche articoli sportivi e capi d’abbigliamento, come un paio di scarpe Hogan, oppure "mozzarelle" e pacchi regalo. "Ti devo chiedere una cortesia – è una delle tante richieste di Gallo intercettate dai carabinieri – questo ha precedenti per bancarotta fraudolenta, ha pure una condanna. Tu lo puoi prendere il passaporto? Lui ovviamente quando viene ti porta la ricevuta, l’F24 che ha fatto". Richieste per bypassare controlli e quelle attese, anche di diversi mesi, prima di ottenere l’appuntamento per il documento. Spunta, tra le carte, una fotografa professionista, che ha ottenuto il passaporto grazie a Gallo, e ha offerto in dono una "propria fotografia artistica" consegnata nell’ufficio in via Pattari 6 dove ha sede la Equalize, società al centro delle presunte attività di spionaggio. Ma c’è un episodio ritenuto particolarmente preoccupante dagli inquirenti. La richiesta di rilascio del passaporto a un 64enne pugliese, Leonardo M., ritenuto un "soggetto socialmente pericoloso" e considerato vicino a uomini di fiducia e fiancheggiatori di Vincenzo Rispoli, capo della locale di ’ndrangheta di Legnano-Lonate Pozzolo. "Ho rilevato un’azienda di elicotteri ultraleggeri – spiega l’imprenditore a Gallo – un fallimento, la sto cercando di mettere in piedi. Ho rilevato un’azienda di cosmetica".

Gallo, poi, si rivolge al funzionario dell’ufficio passaporti che avrebbe tenuto a libro paga, si attiva anche per i suoi familiari. "Quelli sono otto fratelli", spiega. L’agente accetta, ma fa pesare il suo contributo: "Adesso fare un passaporto è un regalo enorme – spiega – oggi ho provato a vedere l’agenda, non si poteva prenotare in nessun ufficio di Milano. A Milano tu non puoi prenotare per il passaporto, non è che dici prenoto fra tre mesi...". Una coda scavalcata con una telefonata, basta contare sulle amicizie giuste.