MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Il borgo di Chiaravalle: "Servizi ridotti all’osso ma siamo lontani dal caos"

È un quartiere-borgo circondato dal verde del Parco Agricolo sud, Chiaravalle, che ha mantenuto la sua identità e ha sempre...

È un quartiere-borgo circondato dal verde del Parco Agricolo sud, Chiaravalle, che ha mantenuto la sua identità e ha sempre...

È un quartiere-borgo circondato dal verde del Parco Agricolo sud, Chiaravalle, che ha mantenuto la sua identità e ha sempre...

È un quartiere-borgo circondato dal verde del Parco Agricolo sud, Chiaravalle, che ha mantenuto la sua identità e ha sempre il conforto della sua abbazia. Ex Comune autonomo, è passato sotto l’ala della metropoli poco più di cento anni fa: il 14 dicembre 1923, insieme ad altri dieci luoghi della cintura. Il centro è la piazzetta in via San Bernardo su cui si affacciano le attività commerciali: il negozio di alimentari, il panificio con caffetteria, quello di pasta fresca e la farmacia. Più in là, le Poste.

"Io vivo qui dal 1974 – dice Ivano Panaro – e di trasformazioni ce ne sono state tante. Abbiamo nuove case, un nuovo albergo, per esempio. Ma la grande pecca è la mancanza di servizi: negli anni ’70 c’erano e poi sono spariti. La farmacia apre due giorni a settimana, per 4 ore. Il medico non c’è più. Resistono pochi negozi. Abbiamo il polo ricreativo Arci e stop. Però, di buono, c’è la tranquillità. Ed è tornato il bancomat. Sono aumentati anche i prezzi delle case, perché è una zona richiesta. Scongiurato il “pericolo“ di avere qui vicino lo stadio? Dico “ni“. Forse, mi viene da dire, con un nuovo stadio – e di conseguenza attenzione su questa zona –, scomparirebbe il problema droga a Rogoredo".