Ma che strada si fa per arrivare al parco? Era già scattata la “fase 2“ delle sanzioni - non più reato ma illecito amministrativo - quando Laura (nome di fantasia) appena 18 anni, venne beccata dagli agenti di polizia locale mentre accompagnava il suo cagnolino a fare pipì, nella cintura urbana alle porte della metropoli. Comportamento lecito, in base all’interpretazione data un po’ da tutti sulla possibilità di ricomprendere le esigenze fisiologiche del miglior amico dell’uomo tra le “necessità“ che consentivano l’uscita di casa il 31 marzo scorso.
E allora perché gli agenti multarono Laura? Perché la passeggiata col cagnolino doveva avere come massimo raggio d’azione i 200 metri da casa, dicevano le regole. E quelli usarono Google maps e accertarono che la ragazza abitava più lontano. "Ma sbagliando usarono il percorso delle automobili", replica l’avvocato Nicola Brigida che nei 30 giorni di rito ha presentato ricorso al prefetto contro la sanzione inflitta a Laura. "Andando a piedi - precisa il legale - la distanza rimaneva nei 200 metri previsti, perché quello era un complesso residenziale pieno di scorciatoie".
Fra l’altro, aggiunge l’avvocato,"la madre della ragazza scrisse al comando dei vigili chiedendo di poter prendere visione dell’autocertificazione sottoscritta quella sera da Laura. Ma non è mai stato possibile".
M.Cons.