Dopo la cruenta uccisione di Giulia Cecchettin l’opinione pubblica si è interrogata su cosa porta a così tanto orrore tra i giovani. Ragazzi e ragazze di famiglie normali. Da qui migliaia di mamme e papà hanno puntato l’indice anche contro la musica trap, che secondo l’inchiesta di Libreriamo, social media italiano dedicato alla cultura che ha analizzato attraverso un software quasi 500 testi di canzoni interpretate dai rapper e trapper del momento, induce alla violenza, soprattutto contro le ragazze.
E queste ultime, nonostante tutto, sono tra le prime a idolatrare questi cantanti visti come i “duri”. Ad aver analizzato e denunciato i contenuti dei testi anche il Codacons che li ritiene da mettere al bando, da censurare. Il Codacons ha invitato la Siae (Società italiana degli autori ed editori) a rifiutare la registrazione di brani contenenti frasi violente contro le donne, in modo da impedire a questi artisti, se così si possono definire, di guadagnare grazie ai diritti d’autore.
La richiesta del Codacons è concreta e una formale istanza è già stata presentata al Governo, alla Siae e anche a una delle piattaforme più usate per ascoltare la musica, Youtube: “Affinché intervengano, ognuno per i propri ambiti di competenza, per arginare il fenomeno delle canzoni contenenti messaggi diseducativi e pericolosi per i giovani”.