Prima sono riusciti a forzare il sistema e ad avere accesso alla rete di un dipendente in smart working, poi hanno inviato un’email al Comune con la richiesta di "riscatto": gli hacker avrebbero restituito i dati dietro probabile compenso (anche se nella mail del ricatto non era specificata la cifra). Per fortuna, però, tutti i dati del Comune erano salvati in spazi di archiviazione esterni, "grazie agli investimenti fatti dalla nostra Amministrazione – spiega il sindaco Fabio Bottero –. Il sistema ha permesso agli uffici di poter continuare a lavorare senza interrompere i servizi, solo alcuni ritardi di cui ci scusiamo. Tutto è stato salvaguardato – aggiunge il sindaco – e questo dimostra che le risorse destinate ad aumentare le competenze informatiche e l’innovazione tecnologica, oltre ai fondi per la transizione digitale, sono state ben spese".
L’attacco hacker si è verificato partendo dal pc di un dipendente che lavorava da casa (completamente estraneo alla vicenda). Tutto è stato denunciato alla polizia postale e segnalato al Garante per la protezione dei dati personali. Le indagini cercheranno di fare luce su ogni dettaglio dell’attacco pirata che "ormai capita molto di frequente agli enti", sottolinea Bottero. Tutto si è risolto per il meglio, ma non in modo indolore: gli hacker hanno provocato danni a server e macchine e l’attacco ha comportato un lungo lavoro di ripristino e recupero di dati e documenti. Ma il sindaco assicura: "Nulla è andato perduto, né si sono verificate fughe di documenti. Proseguiamo a rafforzare i sistemi informatici del Comune: abbiamo deciso per un ulteriore investimento al fine di rendere l’attività degli uffici tecnici più agile e flessibile, garantendo anche sicurezza e protezione dei dati".
Fra.Gri.