diAndrea Gianni
Cronaca

Il coronavirus come opportunità in 100 storie

Alessia Maghella, 29 anni, raccoglie racconti del lockdown: "Voglia di reagire a tanta negatività"

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di Andrea Gianni

Per lanciare il suo progetto, ha scelto una celebre frase di Albert Einstein: "Nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità". Le difficoltà sono quelle provocate dalla pandemia, mentre le opportunità sono semi gettati nel presente per un futuro ancora tutto da scrivere. Alessia Maghella, 29 anni, ha inventato l’iniziativa Reazioni a Parole, un grande racconto collettivo sui mesi del lockdown e sulla ripartenza. Esperienze di chi ha lavorato in prima linea o ha trascorso la quarantena chiuso in casa, di chi da un giorno all’altro è rimasto senza lavoro e di chi ha vissuto sulla propria pelle il dramma del contagio e della perdita di persone care. L’obiettivo è raccogliere e selezionare 100 racconti, in tutta Italia, pubblicando un libro.Il ricavato dalle vendite verrà devoluto a favore della ricerca scientifica. "Il progetto da sostenere – spiega Alessia – verrà votato da chi partecipa all’iniziativa. Finora abbiamo circa 25 testimonianze".

Sul sito internet www.reazioniaparole.com, la 29enne di Lonato del Garda, nel Bresciano, che lavora come consulente per gli eventi scientifici per l’ufficio milanese della Commissione europea, dettaglia genesi e finalità di un progetto che si propone anche come una "forma di scrittura terapeutica espressiva" utile nei momenti di maggiore stress, come l’emergenza sanitaria e tutti i suoi strascichi. "Pur vivendo in una provincia colpita dal coronavirus, nel periodo più critico la mia famiglia è stata risparmiata – racconta Alessia – abbiamo però vissuto tutte le difficoltà sul fronte economico. Mio padre ha un’azienda che fornisce caffé a bar e ristoranti e da marzo l’attività si è fermata completamente, con serie ripercussioni anche a livello psicologico. Dopo aver pagato dipendenti e fornitori siamo rimasti senza soldi, ci stiamo rimboccando le maniche per ripartire. Adesso il mio compagno è a casa in quarantena perché positivo al test sierologico, sta aspettando il tampone". Alessia, come tanti altri lombardi, ha trascorso la quarantena lavorando da casa. E proprio durante la quarantena è nata l’idea del progetto Reazioni a Parole, partito con l’apertura del sito internet e di una pagina Facebook.

"Nasce dalla volontà di reagire a questa ondata di negatività – spiega – eravamo impreparati, eppure stiamo combattendo, seppur non con armi pari ma con lo stesso codice imposto dal Covid-19 muniti di mascherine, camici, disinfettanti, speranza, capacità e tenacia". L’obiettivo è raccogliere "perplessità, delusioni e speranze provenienti dall’intero territorio nazionale senza conoscere confini regionali", anche di chi ha trascorso l’emergenza sanitaria lavorando: medici e infermieri, lavoratori dei supermercati, trasportatori, psicologi, volontari e tutte quelle persone che non si sono mai fermate. "È una sorta di terapia, attraverso la scrittura, per l’Italia che vuole ripartire – conclude – e la pubblicazione del libro sarà anche l’occasione per raccogliere fondi da devolvere alla ricerca o a strutture ospedaliere".

Alla base c’è una riflessione, e il desiderio di lasciare a chi verrà una traccia e un monito, ricordo di un’emergenza sanitaria senza precedenti nella storia degli ultimi decenni che da un giorno all’altro ha travolto la Lombardia: "Covid ci ha portato e ci sta strappando via momenti di vita quotidiana che prima neanche vivevamo, forse esistevamo in una condizione di indifferenza ordinaria e scontata. Covid ci ha portato via i nostri cari, i saluti, gli abbracci e i baci, le strette di mano ed il contatto, figli e genitori lontani, ci ha strappato ciò che eravamo con le nostre false sicurezze e convinti pregiudizi. Però forse ha lasciato e sta lasciando qualcosa: una grande disperazione sia economica sia per la perdita di persone care. Ad altri, al contrario, ha portato nuovi legami rianimando contatti in fondo alla rubrica del telefono ma soprattutto, ai più fortunati cioè a chi è guarito, sicuramente questo virus avrà insegnato che non bisogna mai rimandare a domani ciò che puoi fare oggi, perché oggi è certo... domani forse no".