L’amica, il genitore del compagno di scuola del figlio, un collega di lavoro, o due, o tre: l’ombra di Banquo del Covid torna ad affacciarsi alla quotidianità dei milanesi. L’ultimo bollettino settimanale pubblicato ieri dal Ministero della Salute conferma: 9.236 contagi ufficiali da coronavirus tra il 9 e il 15 novembre in Lombardia. Un aumento del 31,3% rispetto alla settimana precedente, che supera il +28,1% totalizzato a livello nazionale e vale quasi dieci volte l’incremento del 3,7% (da 6.778 a 7.034 casi) registrato tra l’ultima settimana di ottobre e la prima di novembre. La corsa del virus continua: a quanto Il Giorno apprende, sono stati più di 1.700 i nuovi contagi certificati tra giovedì e ieri in Lombardia.
Numeri che non sono neanche un pallido riflesso dell’incubo pre-vaccinale, lontanissimi anche da quelli dell’anno scorso, quando il ministro Orazio Schillaci aveva appena settimanalizzato i bollettini e tra l’11 e il 17 novembre si contarono 42.044 nuovi contagiati in Lombardia. E anche se i tamponi “ufficiali“ non fotografano che una frazione dei casi – a maggior ragione da quando, lo scorso agosto, è caduto l’obbligo di isolamento per i positivi –, la fotografia più realistica offerta dagli ospedali è tutt’altro che preoccupante: ieri c’erano circa cinquecento ricoverati in area medica positivi al Covid in tutta la Lombardia, una decina in terapia intensiva.
Tuttavia, come per la criminalità, anche sul fronte post-pandemico ha un peso la "sicurezza percepita", e chissà che questa che il virologo Fabrizio Pregliasco definisce "ondina" non convinca qualche persona in più a superare l’orticaria da déja-vu pandemico e ad andare a vaccinarsi dal coronavirus con quello che non è una "quinta" o "sesta" dose, ma un vaccino nuovo aggiornato alle varianti della famiglia Omicron com’è anche quell’Eris ormai dominante.
Tra due giorni, lunedì 20 novembre, il vaccino antiCovid sarà offerto gratis anche ai lombardi cui sinora era precluso perché non rientrano nelle categorie "target", insieme all’antinfluenzale (che invece era disponibile, però a pagamento, per i "non target"), ha annunciato il governatore Attilio Fontana la settimana scorsa, festeggiando la milionesima iniezione di antiflu dall’inizio della campagna d’autunno, il 1° ottobre.
Campagna sin dalle prime battute a due velocità: le vaccinazioni contro l’influenza sono arrivate ieri a un milione 253.907 (circa ventimila meno di un anno fa) di cui il 66% (822.905) a ultrasessantenni: è coperto poco meno di un terzo dei tre milioni di over 60 lombardi. Invece le iniezioni antiCovid, proposte nella stessa seduta dell’antinfluenzale e praticamente alle stesse categorie – over 60, lungodegenti, bambini e adulti affetti da un lungo elenco di patologie e loro familiari e caregiver, sanitari, forze dell’ordine, vigili, pompieri, personale scolastico, cambia solo il target nella popolazione infantile sana poiché l’antiflu è offerto dai 6 mesi ai 14 anni mentre l’antiCorona solo dai 5 agli 11 anni – arrivano appena a 229.050: meno di un quinto dell’antinfluenzale e poco più di metà delle 449.386 quarte dosi iniettate al 17 novembre 2022. Anche qui il 65% di chi le ha avute è over 60, ma la copertura arriva appena a un ventesimo del totale.