RUBEN
Cronaca

Il digitale e l’assistenza sanitaria

Razzante* La teleassistenza e la telesalute crescono nell’Unione europea e possono ridurre il carico sui sistemi sanitari. Un centro...

Razzante* La teleassistenza e la telesalute crescono nell’Unione europea e possono ridurre il carico sui sistemi sanitari. Un centro...

Razzante* La teleassistenza e la telesalute crescono nell’Unione europea e possono ridurre il carico sui sistemi sanitari. Un centro...

Razzante*

La teleassistenza e la telesalute crescono nell’Unione europea e possono ridurre il carico sui sistemi sanitari. Un centro di ricerche di mercato svedese, Berg Insight, ha rilevato che, a fine 2024, circa 14,7 milioni di persone in Europa hanno utilizzato soluzioni di sanità connessa. L’adozione di tecnologie avanzate non solo modernizzerà l’assistenza sanitaria, ma avvicinerà l’Europa a un futuro dove la salute è gestita in modo più monitorato, predittivo e personalizzato. Grazie alle soluzioni integrate di teleassistenza e telemedicina, i cittadini europei potranno beneficiare di un accesso più equo e efficiente alle cure. Fino al 2028 si stima che il numero di utenti di connected care (presa in carico del paziente realizzata grazie alla condivisione di dati clinici, informazioni e strategie tra medici, operatori sanitari, assicuratori e referenti istituzionali) crescerà annualmente dell’11,8%, fino a raggiungere i 23 milioni. La teleassistenza è il segmento più grande e più maturo del mercato della sanità connessa con un totale di 9,7 milioni di utenti alla fine del 2024, destinati a diventare 13,1 milioni nel 2028. Sono dunque destinati ad aumentare notevolmente i professionisti sanitari in grado di adottare tecnologie di sanità connessa per diagnosticare e trattare pazienti a distanza, riducendo la necessità di visite fisiche e ottimizzando le risorse sanitarie. Anche le applicazioni basate sull’Intelligenza Artificiale (AI) stanno migliorando l’efficienza clinica. Le piattaforme basate sull’AI sono in grado di analizzare tendenze nei dati vitali dei pazienti, come la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna o i livelli di glucosio, inviando avvisi automatici ai team di cura. Questo tipo di monitoraggio proattivo permette interventi tempestivi, riducendo potenzialmente i ricoveri ospedalieri.

*Docente di Dirittodell’informazioneall’Università Cattolica