SIMONA BALLATORE
Cronaca

Il discorso alla città: "Urgente la casa per tutti. E il lavoro sia più sicuro"

L’appello dell’arcivescovo Delpini e il suo richiamo forte alla politica. Il segretario della Cisl: "Ha ragione, gente stanca di salari bassi e precariato".

L’appello dell’arcivescovo Delpini e il suo richiamo forte alla politica. Il segretario della Cisl: "Ha ragione, gente stanca di salari bassi e precariato".

L’appello dell’arcivescovo Delpini e il suo richiamo forte alla politica. Il segretario della Cisl: "Ha ragione, gente stanca di salari bassi e precariato".

Il nodo della "casa per tutti", il lavoro precario, insicuro e malpagato. I segni di stanchezza della città. Ma anche l’occasione del Giubileo: ripartire dalle fragilità per dare speranza anche ai giovani, che sembrano averla persa. L’arcivescovo Mario Delpini è nella Basilica di Sant’Ambrogio per il tradizionale “Discorso alla Città“. "Lasciate respirare la terra": il titolo e l’invito. "La gente è stanca di una politica che si presenta come una successione irritante di battibecchi, di una gestione miope della cosa pubblica – dice con forza –. La gente è stanca di servizi pubblici che costringono a ricorrere al privato, di un’amministrazione che non sa valorizzare le risorse della società civile, le iniziative della comunità per l’educazione, l’assistenza, l’edilizia, la sanità". Analizza i problemi milanesi senza dimenticare il contesto internazionale: "Rimangono inascoltati gli appelli di papa Francesco per cercare soluzioni diplomatiche ai conflitti in atto; non interessano ai potenti le lacrime e le ferite inguaribili nell’anima e nel corpo degli innocenti. Noi tutti siamo stanchi della guerra, delle notizie di guerra e delle ragioni addotte per giustificarla". Chiede educazione alla pace oltre a una conversione ecologica.

In prima fila ci sono i rappresentanti delle istituzioni civili e militari. "È stato un grande discorso, fermo, anche molto di accusa delle cose che non vanno nella nostra società": il commento del sindaco Giuseppe Sala. "Delpini – aggiunge – si mette sempre dalla parte di quelli che devono fare, con un riconoscimento anche alle fatiche che devono sostenere". "Ha toccato i punti su cui ogni buon amministratore deve riflettere, il tema della casa, della avidità, di come ci siano ricchezze improprie e tanta gente che è più in difficoltà che mai. Faremo tesoro di queste parole": la promessa. "Fa un richiamo ai valori e dichiara che la gente non può accontentarsi dei valori materiali ma deve avere un fondo di valori etici e morali, che sono quelli che consentono di avere una vita migliore", sottolinea il governatore lombardo Attilio Fontana. Quanto al problema dell’accesso ai servizi pubblici che "costringe a ricorrere al privato", Fontana ricorda che "la mancanza di medici, la mancanza di infermieri e la cattiva programmazione che è stata fatta negli anni passati - a cui si inizia a porre rimedio adesso - crea delle difficoltà per tutti".

"Milano è una città attrattiva, fantastica, ma in questo momento rischia di espellere i giovani, di espellere la vita nelle periferie e vediamo quello che sta succedendo", ha detto il leader di “Noi Moderati“ Maurizio Lupi, che condivide il "richiamo forte alla politica". "Abbiamo sempre noi in mano la responsabilità e la scelta di continuare ad allontanarci dalle persone oppure di ritornare al nostro compito, che è quello di servire il bene comune, ridare speranza, impegnarsi ogni giorno". Il tema della casa poi "è una riflessione che forse nella nostra città dovremmo fare. Mi auguro che a livello nazionale la smettiamo di alzare i toni, cercando ognuno di fare il proprio dovere: chi l’opposizione e chi la maggioranza". Di "forte invito al cambiamento e a fare il bene comune" parla Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio e di Confcommercio Milano: "Un bene comune che, certamente, chiama alla responsabilità anche il sistema delle imprese per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro, le giuste retribuzioni e l’attenzione alla vita familiare e sociale".

"L’arcivescovo ha ragione: le persone non sono stanche per la fatica del lavoro, ma del lavoro mal pagato, precario, che non consente di vivere a Milano - chiude il segretario generale della Cisl milanese, Giovanni Abimelech -: è un appello alla responsabilità per tutti",