PAOLA
Cronaca

Il dovere di convincere i nostri nipoti a studiare la Liberazione

Severini Melograni Gentile signora Severini Melograni, ho trovato su una bancarella di libri usati “Intervista sull’antifascismo“ di Giorgio Amendola, curata...

Severini Melograni Gentile signora Severini Melograni, ho trovato su una bancarella di libri usati “Intervista sull’antifascismo“ di Giorgio Amendola, curata...

Severini Melograni Gentile signora Severini Melograni, ho trovato su una bancarella di libri usati “Intervista sull’antifascismo“ di Giorgio Amendola, curata...

Severini MelograniGentile signora Severini Melograni, ho trovato su una bancarella di libri usati “Intervista sull’antifascismo“ di Giorgio Amendola, curata da Piero Melograni. Sono rimasto colpito da passaggi sui limiti dell’antifascismo in Italia. Per l’80° della Liberazione, si sono rinfocolate polemiche e approfitto di questa rubrica che seguo da più di dieci anni per dare il mio contributo: mio padre, morto tre anni fa a 97 anni (io ne ho 75) mi raccontava della sua vita durante il fascismo e dopo la Liberazione, nell’ombra, sempre poco partecipe. La maggioranza silenziosa? Quella che ora si è trasformata in coloro che non vanno a votare (e poi si lamentano)EnricoCaro nonno Enrico, Piero Melograni è stato mio marito, e il primo libro che mi ha regalato è questo: libro che merita di essere ripubblicato, scritto nel 1976. Amendola è stato il “padre putativo“ (mi permetto questa semplificazione a causa dello spazio limitato) di Giorgio Napolitano e il risultato positivo si è visto. Abbiamo avuto un grande presidente della Repubblica che ha tracciato la strada per una comprensione diversa del riformismo. Negli anni ‘70 cominciano le analisi su luci e ombre del comportamento del Pci durante e subito dopo la guerra. Amendola fu coraggioso e salvò dalle polemiche (e dal linciaggio politico) Renzo de Felice. La parte finale della sua lettera mi obbliga a un’ulteriore amara riflessione: molti italiani non presero parte a scelte necessarie, in un senso e nell’altro. Questo anniversario, anche a causa della scomparsa del Papa, non sarà celebrato a sufficienza. Ma ognuno di noi ha un compito nei confronti dei nostri nipoti: devono imparare a conoscere quel che è accaduto, devono studiare e a Milano non è difficile poterlo fare, dalla visita al Binario 21 e al CDEC (che compie 70 anni) a tante realtà storiografiche e teatrali. È necessario farlo, nella pietas dovuta a tutti i caduti, senza mai dimenticare che c’era una parte giusta e una sbagliata. La parte giusta è quella che oggi ci permette di esercitare i diritti democratici, primo fra tutti il diritto/dovere al voto.mail: severini.paola@gmail.com