
Morena Manfreda
A lanciare l’allarme è stata la Fand-Associazione Italiana Diabetici: il Baqsimi, un farmaco salvavita contro il diabete, particolarmente utilizzato in pediatria, non sarà più coperto dal Servizio Sanitario Nazionale ma dovrà essere acquistato a pagamento dalle famiglie. L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha ricatalogato il farmaco in fascia C – quindi tra quelli a pagamento – perché l’azienda farmaceutica Ely Lilly ne ha venduto la commercializzazione all’americana AmphaStars, attualmente priva di strutture in Italia. Da qui il vuoto di riferimenti e negoziazione che ha costretto l’AIFA a ricatalogare – almeno temporaneamente – il Baqsimi, sollevando l’inevitabile preoccupazione delle associazioni che rappresentano e che riuniscono le persone con diabete e le loro famiglie.
"Ci stiamo attivando per capire se c’è modo di risolvere la situazione il prima possibile – fa sapere Fand-Associazione Italiana Diabetici attraverso i propri canali social –. Abbiamo sottolineato che la maggior criticità è nel mondo della pediatria".
Dello stesso tenore le dichiarazioni di Morena Manfreda (in foto), vicepresidente con delega alla disabilità dell’associazione “Su la testa“ nonché madre di un minore con diabete, che spiega: "Il Baqsimi è un glucagone spray molto utilizzato in età pediatrica perché facilmente somministrabile in caso di ipoglicemia grave. È il primo e unico farmaco che con un gesto semplice ed immediato permette di risolvere le criticità dovute ad un calo improvviso ed eccessivo della glicemia nelle persone con diabete. È un salvavita, in caso di ipoglicemia nelle persone diabetiche, che ha il grande pregio di poter essere tenuto a portata di mano. La sua ricatalogazione come farmaco a pagamento rappresenta un problema per le famiglie ed è ingiusta proprio perché è un salvavita".