Il Fisco si riprende 2 miliardi dai big grazie al "modello Milano"

Nasce da una sinergia tra Procura, Agenzia delle entrate e Guardia di finanza. Ecco chi ha "colpito"

Guardia di finanza (foto repertorio)

Guardia di finanza (foto repertorio)

Milano, 25 giugno 2019 - C'è un modello Milano anche nella caccia ai grandi evasori fiscali. Nasce da una sinergia tra Procura, Agenzia delle entrate e Guardia di finanza: è così che nell’ultimo anno e mezzo ben 34 multinazionali, tra cui colossi del web come Google, Apple, Facebook e Amazon, ma anche big della moda come il gruppo francese Kering, che possiede il marchio Gucci, hanno finito per venire a patti col Fisco.

E dopo le indagini del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Gdf e gli avvisi di accertamento, hanno versato complessivamente più di un miliardo e 800 milioni nelle casse pubbliche. È il dato forse più clamoroso nel bilanco delle Fiamme gialle presentato ieri in occasione della cerimonia per il 245mo anniversario della fondazione del corpo della Guardia di finanza, presenti i vertici con il comandante del Nord Ovest Giuseppe Vicanolo, quello della Lombardia Piero Burla e il vice ministro dell’Economia Massimo Garavaglia.

In particolare, 1,25 miliardi saranno versati entro la fine dell’anno da Gucci, «a seguito di una verifica fiscale che aveva portato alla luce un’evasione d’imposta di 1,3 miliardi di euro». È la cifra più alta “conciliata” con l’Agenzia delle entrate per evitare un contenzioso, dopo le indagini della procura e della Gdf milanese che in passato hanno portato ad accordi di risarcimento di questo genere sul fronte tributario anche per altri “colossi” come Google che nel 2017 versò 306 milioni di euro.

Nei mesi scorsi Facebook si è messa in regola pagando all’Erario oltre 100 milioni, cifra simile a quella versata nel dicembre 2017 anche da Amazon. Sul fronte più generale della lotta all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali - spiegano le Fiamme gialle lombarde - sono stati più di 10 mila i controlli con la denuncia di 2.629 persone, di cui 137 sono finite in manette. A parte i quasi due miliardi recuperati dai “giganti”, per le imposte evase dai normali soggetti sono stati sequestrati ai responsabili beni e denari per oltre 395 milioni. Sul fronte del lavoro, oltre 1200 i lavoratori in nero scoperti e 2.291 quelli irregolari, mentre sugli oltre 1200 controlli di sale giochi e centri scommesse, irregolarità riscontrate nel 14% dei casi. E ben 60 punti di raccolte scommesse erano clandestini.

Per quanto riguarda gli appalti, negli ultimi 17 mesi le Fiamme gialle ne hanno controllati per un valore di 486 milioni di euro e segnalato somme oggetto di assegnazione irregolare per 16,3 milioni con la denuncia di 67 soggetti. Più di 60 gli arresti di pubblici ufficiali per abuso d’ufficio, peculato, corruzione e concussione. Nel campo dei fnanziamenti pubblici (nazionali o europei) quelli chiesti o ottenuti in modo irregolare sono stati per circa 183 milioni di euro. Sono 338 le persone denunciate all’autorità giudiziaria. Scoperte truffe nel settore previdenziale e nella spesa sanitaria per circa 10 milioni di euro, con 200 persone denunciate. Infine, sul fronte dei beni sequestrati alle mafie, sigilli posti su immobili per un valore di circa 47 milioni di euro, mentre le confische hanno superato gli 11 milioni di euro.

M.Cons.