REDAZIONE MILANO

Il FuoriSalone arriva al centro sociale L’Sms si racconta con la videoarte

Compie dieci anni il centro autogestito Società di mutuo soccorso in piazza Stuparich al civico 18. Nelle quattro palazzine occupate: una palestra, una scuola di italiano, un mercato e un market vintage.

Il FuoriSalone arriva al centro sociale L’Sms si racconta con la videoarte

di Anna Giorgi

MILANO

"San Siro non è Tortona", lo slogan che introduce il primo “Fuorisalone“ in una casa occupata: l’Sms, acronimo di Società di mutuo soccorso, di piazza Stuparich, incuriosisce.

Più che un Fuorisalone è una festa di accoglienza e di celebrazione della multiculturalità di un luogo che ha una storia e una identità molto forte e ha saputo craere al suo interno una microsocietà autonoma.

Dentro queste quattro palazzine dall’architettura degli anni ’30, ancora intatta, al centro un ampio giardino, "ogni occupante ha un ruolo", spiega Claudia Boca, che nella palestra sociale di allena con la boxe. Chi gestisce la cucina, chi cura l’orto e le piante, chi prepara le buste della spesa solidale da distribuire ai bisognosi tramite staffetta, chi ripara le porte che si rompono e si improvvisa falegname, chi va e torna dal lavoro fermandosi per una te marocchino o una birra, chi scende per una partita di pallone o per far giocare i bambini. Una società fatta di inquilini che non litigano, che qui vivono e si aiutano, si spartiscono i lavoretti da fare, stabiliscono i turni per gestire una portineria e tutte le attività aperte al pubblico. "Oltre agli appartamenti ospitiamo un mercatino vintage, una palestra popolare, un gruppo d’acquisto solidale, un bar, un cinema all’aperto", dice ancora Claudia. E proprio nel “cinema all’aperto“ è stato proiettato il video spazio AbitAZIONE: il progetto, come totem, che Claudia, nella vita pr e fotografa, ha realizzato con Edoardo Olivetto, digital artist. Il progetto offre una narrazione artistica e non convenzionale di che cosa significhi abitare, oggi, in uno spazio occupato e autogestito. Qualche minuto di video che riassume dieci anni di vita nei palazzi e nei cortili, perché il 4 maggio e per tre giorni, il centro festeggerà dieci anni. I volti di chi all’Sms ha abitato, i Paesi di provenienza, 23 i bambini nati. "Il totem luminoso - dice ancora Claudia - è emblema di un gruppo di persone, di una tribù, di una famiglia sul quale viene proiettata una elaborazione artistica di dati, immagini, voci e suoni che sono stati raccolti nello spazio circostante. Una memoria condivisa di tutti quegli attimi di vita che quotidianamente animano lo spazio. Un racconto grafico alternativo alle cronache comuni - aggiunge - sull’emergenza abitativa, che offre la possibilità di entrare in questo contesto da un punto di vista puramente percettivo". Oggi, a distanza di tutto questo tenpo e tante lotte in sede giudiaria da parte del gruppo immobiliare che ne è proprietario, l’Sms spera di restare a lungo.