Il video in diretta con lo smartphone. I volti degli aggressori incastrati dal software per il riconoscimento facciale. Il controllo a Porta Venezia e il fermo. Così gli agenti del commissariato Città Studi hanno fermato tre dei quattro presunti autori del violento raid andato in scena dodici giorni fa in viale Romagna: in manette tre marocchini di 20, 25 e 30 anni. I due ragazzi picchiati, italiani di 22 anni, erano stati colpiti con i rami di un albero alle braccia, alla testa e alla schiena, riportando lievi contusioni. Stando a quanto ricostruito, la notte del 12 ottobre, uno dei due amici ha azionato a distanza il telecomando della macchina per aprire le portiere, ma è stato anticipato da quattro nordafricani, che si sono infilati in auto per rubarci all’interno. A quel punto, è partita la colluttazione coi due ventiduenni, che hanno bloccato uno dei ladri; un altro si è allontanato verso piazza Piola, mentre altri due sono inizialmente fuggiti per poi tornare indietro armati di rami per liberare il complice.
Grazie al filmato girato da uno dei ventiduenni, gli investigatori di via Cadamosto, guidati dal dirigente Claudio De Filippo, sono riusciti a identificare due dei fuggitivi, inserendo le loro facce nel sistema Sari, che tiene in archivio migliaia di volti di persone schedate. Sabato pomeriggio, i poliziotti hanno notato i due marocchini in corso Buenos Aires: erano in compagnia di un terzo giovane loro connazionale, che poi è risultato essere un altro degli aggressori. In piazza Lima è scattato il controllo: nello zaino del trentenne sono stati trovati i guanti Shimano rubati dall’abitacolo della macchina. Le vittime hanno riconosciuto i tre come gli autori del raid. Il fermo è stato convalidato: il gip ha disposto il carcere per tutti. Nicola Palma