GABRIELE
Cronaca

Il futuro “abbagliante“ e il disastro quotidiano del presente

Moroni l potere logora chi non ce l’ha" ma anche "In Italia ci sono due categorie di matti: quelli...

Moroni

l potere logora chi non ce l’ha" ma anche "In Italia ci sono due categorie di matti: quelli che si credono Napoleone e quelli che credono di risanare le ferrovie". Di queste due famose frasi, di arcinoto autore, l’ultima ben si addice alla catastrofica situazione delle italiche rotaie di questi mesi. Siamo bombardati quotidianamente (giorni fa l’ennesimo blocco sulla linea Alta Velocità, con ritardi infiniti e cancellazioni di convogli) da notizie che ci descrivono la situazione comatosa in cui versa il nostro fragile trasporto ferroviario, tra chiodi che fanno saltare tutto a Roma, pantografi che a Milano tranciano la linea elettrica e la neve che al Sud blocca le rotaie (in Svezia cosa dovrebbero dire?). Commento dell’ad delle Ferrovie: "Un disagio che può impattare su un migliaio di persone non può essere raccontato come disastro". Però, intanto, si sta pensando di ridurre le corse del 15% sull’AV. Oltre alla litania che ci sarebbero sulla rete almeno 1.200 cantieri per manutenzioni ordinarie e straordinarie: della serie "Scusate il disagio, stiamo lavorando per voi e per farvi viaggiare meglio in futuro". Ma di questo non si vede nulla all’orizzonte e i poveri pendolari, costretti ad usare il servizio pubblico, intanto, utilizzano le ferie per non farsi addebitare i ritardi sullo stipendio. Un disastro!

Ettore Fittavolini

Piacenza

Caro Ettore, amico di lunga data e affezionato corrispondente di Vita da pendolare, sforziamoci di cogliere il rumore dei cantieri, aguzziamo la vista in attesa del futuro davanti a noi e speriamo, speriamo, speriamo. Un dubbio che si tramuta in una domanda: e se anche noi pendolari rientrassimo in una categoria speciale di pazzi?

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