MONICA AUTUNNO
Cronaca

Il futuro del Parco Adda Nord: "Mobilità e museo, le priorità"

Il neopresidente Giorgio Monti: "In cantiere un marchio per tutelare i nostri prodotti"

Il futuro del Parco Adda Nord: "Mobilità e museo, le priorità"

Il neopresidente Giorgio Monti: "In cantiere un marchio per tutelare i nostri prodotti"

Il nuovo direttore da nominare entro la fine mese, un bando aperto per le nuove commissioni, due membri del consiglio di gestione in attesa di designazione, gli incontri di rito con le amministrazioni comunali in corso: è un novembre di passaggio di consegne e transizione per il Parco Adda Nord, dove, in ottobre, è stato eletto il nuovo presidente Giorgio Monti (nella foto) e si è proceduto al rinnovo delle cariche amministrative. Iil neopresidente guarda al futuro: "Lavoreremo in linea di continuità con il passato, ma con delle nostre linee d’azione. Vorrei comunque che il Parco, sempre più, diventasse un luogo di tutti, e Villa Gina, la sua storica sede, uno spazio più aperto alla comunità". Il neo direttivo sarà completato a breve con la nomina di un rappresentante della Regione Lombardia e di uno delle associazioni agricole d’area. Nei prossimi 5 anni si occuperà, fra le altre cose, di attuare il piano territoriale di coordinamento, sorta di piano regolatore del Parco, approvato nello scorso luglio dalla Regione dopo vent’anni di stallo.

Le linee dell’azione, intanto, sono tracciate. "Senz’altro - così Monti - ci sarà massima attenzione ai temi della mobilità, con particolare riferimento a quella fra sponde fluviali. Altro settore chiave quello del turismo e della promozione culturale. E tutela e promozione dell’agricoltura e della produzione locale: penso a un marchio, o comunque ad azioni di valorizzazione della filiera". Il piano territoriale: "Uno strumento fondamentale, molto ampio. L’idea è di affiancare un piano strategico più snello". Il consiglio di gestione Monti avvia l’attività da "padrone di casa" a Villa Gina, storica sede del Parco sin dalla sua nascita. La villa è teatro in questi mesi di lavori a lungo programmati di efficientamento energetico. "Detto ciò - ancora Monti - è una sede prestigiosa ma enorme, con spazi su cui va avviato un ripensamento. Può diventare uno spazio non solo ‘del Parco’ ma aperto alla comunità, con altre presenze, penso per esempio a una sezione delle guardie ecologiche, e modalità che studieremo. Un’altra riflessione si aprirà a proposito del Muva, il Museo della Valle dell’Adda, che ne occupa una sezione importante, e che potrebbe essere diversamente collocato".