REDAZIONE MILANO

Il giornalaio outsider che vuole la riforma dell’informazione

Franco Adorni, 58 anni, è candidato con Milano Unita: "Le edicole continuano a chiudere. Voglio difendere la mia categoria"

Franco Adorni fa il giornalaio da più di 30 anni e ha deciso di candidarsi al Consiglio comunale con una missione ben precisa: denunciare l’assenza di una riforma del settore dell’informazione.

Il sindaco di Milano può fare ben poco su questo tema. Quindi perché candidarsi alle comunali?

"È vero. La riforma del settore dell’informazione spetta al Governo, non certo all’amministrazione comunale di Milano. Però l’obiettivo della mia candidatura è un altro: denunciare questa situazione lanciando un segnale trasversale a tutte le forze politiche. Ho una cinquantina di giornalai che sostengono la mia candidatura e che sono pronti a darmi una mano".

Cosa chiedete di preciso?

"Riteniamo che oggi sia urgente che il Parlamento affronti una riforma del settore dell’informazione che offra pari condizioni di mercato a tutti. Oggi su internet tutto è lecito, mentre chi lavora nella stampa tradizionale è costretto a seguire vincoli di legge ben precisi. Mi sembra scandaloso che alle piattaforme digitali sia concesso di fare concorrenza così sleale. E il risultato è che le edicole continuano a chiudere".

Perché ha scelto di candidarsi con Milano Unita?

"Per tutta la mia vita sono stato vicino ai valori del centrosinistra, perciò sono contento che Milano Unita mi abbia accolto come outsider nella lista dei candidati. Credo che Sala abbia fatto un buon lavoro in questi cinque anni, facendo sempre gli interessi della città. La sua più grande vittoria è senz’altro essere riuscito a portare a Milano le Olimpiadi, che porteranno lavoro e crescita".

Quali sono secondo lei le sfide più urgenti per la Milano del post-Covid?

"La sfida più grande di oggi è la crescita delle periferie, non solo da un punto di vista economico ma anche culturale. Un altro tema che mi sta a cuore è la questione ambientale. Io sono edicolante ed è da 30 anni che respiro gas di scarico. Occorre promuovere uno stile di vita cittadino più sostenibile".