Milano, 10 febbraio 2024 – Oggi è il Giorno del Ricordo, ricorrenza istituita dal Parlamento italiano nel 2004 per onorare la memoria delle vittime delle Foibe e le migliaia di italiani e italiane dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia costretti a lasciare la propria terra. Diversi gli appuntamenti in città per l’occasione.
La cerimonia
Si è partiti alle 9.30 in piazza della Repubblica, davanti al il monumento dedicato ai Martiri delle Foibe, con la cerimonia ufficiale, alla presenza di autorità civili e militari. Tra i presenti il sindaco Giuseppe Sala, la ministra del Turismo Daniela Santanchè.
Tragedia negata
Nel suo discorso Sala ha sottolineato l’importanza del Giorno del Ricordo: “Una solennità in cui l'Italia fa i conti con una tragedia a lungo negata. Un momento in cui le istituzioni e ogni parte politica hanno il dovere morale e civile di commemorare il sacrificio di migliaia di italiani e degli esuli dalla Venezia Giulia, dall'Istria, da Fiume e dalla Dalmazia, con la stessa unità mostrata nell'approvazione del Giorno del Ricordo o nella costruzione di questo monumento”. Sala ha poi definito “gli orrori delle Foibe una macchia indelebile della nostra storia. Per questo è fondamentale ricordare e tramandare al fine di scongiurare sia l’odio che il negazionismo, mali che abbiamo il dovere di estirpare. Una necessità ancora più avvertita in questa epoca di emergenze e di guerre”.
Polemiche strumentali
Il sindaco ha poi risposto alle accuse del centrodestra, che ha contestato al Comune di voler limitare le commemorazioni impedendo la benedizione del monumento. “Io parlo con i referenti della associazioni che mi pare siano totalmente d'accordo con me – ha detto Sala – Il resto sono polemiche strumentali alle quali vorrei solo ricordare che se c’è questo monumento dipende da un sindaco che si chiama Beppe Sala. Gli altri hanno fatto solo chiacchiere, non parlo degli altri sindaci ma delle opposizioni e di quelli che oggi si lamentano”.
Esuli in patria
Alla cerimonia in piazza della Repubblica ha preso la parola Barbara Tarticchio, figlia di Piero, esule istriano che non ha potuto partecipare per motivi di salute. “Il Giorno del ricordo è stato istituito nel 2004 e il Trattato di Parigi che cedette i territori istriani alla Jugoslavia è del 1947. Quindi sono passati 57 anni di oblio e di un silenzio che ha umiliato il nostro popolo e ci ha fatto sentire esuli in patria. Eravamo italiani che chiedevano ad altri italiani di far conoscere la loro tragedia”.
A Palazzo Marino
Il programma delle iniziative è proseguito alle 11, in Sala Alessi a Palazzo Marino, dove l'Amministrazione Comunale ha ospitato l’incontro con le Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati.
La mostra
Sempre a Palazzo Marino, nella Sala degli Arazzi, sarà aperta al pubblico la mostra “Tu lascerai ogni cosa diletta più caramente. L’esilio dei Giuliano-Dalmati alla fine del secondo Conflitto Mondiale”, un excursus sulla storia del confine orientale italiano. Già esposta al Meeting per l’Amicizia tra i Popoli del 2015, presso la sede del Parlamento europeo di Bruxelles nel 2019. La mostra, inaugurata dalla Presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi, sarà aperta al pubblico ancora oggi dalle 10 alle 18.