Milano – I primi a rompere il ghiaccio questa mattina, archiviando le ferie estive, saranno i bimbi dei nidi e delle scuole dell’infanzia: 28mila, solo nelle strutture del Comune di Milano. Con loro anche 3.500 educatori, tra cui 260 neoassunti a tempo determinato. Più di 2.700 piccoli attendono invece un nuovo scorrimento delle graduatorie che verrà fatto nei prossimi giorni sulla base di eventuali rinunce. La capienza al momento non cambia.
"Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia il posto c’è: abbiamo cento bimbi in attesa, ma mille posti a disposizione. Non sono stati ancora assegnati perché il posto non è nel quartiere di riferimento delle famiglie – spiega la vicesindaco e assessore all’Istruzione, Anna Scavuzzo –. Il tema resto aperto invece nei nidi, sui quali vogliamo investire. Stiamo guardando anche a nuove aree".
C’è un tema “caldo“, che accomuna nidi comunali e privati: il personale educativo con titoli si fa fatica a trovare. "L’obiettivo numero uno è garantire l’orario pieno, dalle 7.30 alle 18, e per farlo si è reso necessario un riordino delle risorse e del personale che abbiamo a disposizione", continua Scavuzzo, ricordando il motivo per cui si era scelto di non inserire nelle strutture in appalto cinque micronidi e di chiudere due sezioni di via Spiga e Cima. "La maggiore parte delle strutture è a gestione diretta (sono 103), edifici e personale sono del Comune – spiega la vicesindaco –, trenta servizi sono affidati a terzi all’interno delle nostre strutture e abbiamo oltre 1.400 posti in convenzione, che acquistiamo dai privati e che rientrano nell’offerta complessiva.
Le tre “gambe" devono funzionare insieme per garantire più posti. Ma sta venendo meno la disponibilità dei privati e possiamo anche capire il perché". Regole di autorizzazione e regole di accreditamento "cozzano" tra loro: i nidi convenzionati con i Comuni devono garantire un rapporto di un educatore ogni sette bambini, mentre nelle strutture comunali il rapporto è di uno a otto.
"Ho chiesto un incontro urgente a Regione Lombardia perché è un problema che non riguarda solo Milano e che va risolto - ribadisce Scavuzzo - è una questione di buon senso. Già nei prossimi giorni spero ci siano novità". Intanto si continua a lavorare sul fronte pedagogico e al rafforzamento dell’equipe educativa per i bimbi con fragilità, in aumento anche nei servizi 0-6.