Milano – “Via Valfurva sembra l’alba dei morti viventi”. La frase è scritta su Facebook da una residente del quartiere di Niguarda, che più che alla “notte delle streghe“ pensa all’esondazione del Seveso che l’ha preceduta. La 118ª dal 1975. Guarda dalla finestra quel che resta: un mare di fango.
Stesso “spettacolo“ attorno ai viali Suzzani, Fulvio Testi e Zara, tra i palazzoni popolari di via Padre Luigi Monti e ai piedi del Bosco Verticale al quartiere Isola, le zone che martedì all’alba sono finite sott’acqua, messe in ginocchio dal torrente straripato che ha rigurgitato un flusso di acqua di 6070 metri cubi al secondo a fronte di una capacità di assorbimento delle tombinature di circa 40. Un’esondazione durata oltre 6 ore, dalle 5.50 alle 12.05.
Il giorno dopo? "Qui è tutta una poltiglia", commenta una donna, in via Valfurva, che cammina aiutandosi con una stampella mentre regge i sacchetti della spesa. Teodoro Maiorella, di via Suzzani 1, lava via il fango con una canna dell’acqua (come il giorno precedente). "Lo faccio ogni volta che il Seveso esonda".
All’Isola, in via Sebenico, "la strada a ridosso dei nostri portoni è impraticabile, un disastro", mostra Angela Iuculano, tra gli inquilini del Comune. In via Padre Luigi Monti 16 "abbiamo riavuto la corrente alle 22" mentre in via Padre Reginaldo Giuliani 10 "siamo ancora senza luce", evidenzia Claudia Camelia.
Senza corrente
Senza corrente, martedì, erano rimaste 3mila famiglie. "Le utenze – fa sapere Unareti – sono state riattivate gradualmente. Per far fronte all’allagamento di alcune cabine secondarie l’azienda ha potenziato le squadre". Ieri, "operazioni per casi specifici, come la sostituzione di singoli contatori danneggiati".
Scuole chiuse
Quanto alle scuole (8, i plessi del Comune chiusi) riapriranno quasi tutte oggi, eccetto la scuola dell’Infanzia di via Pallanza 26 e quella di via Ciriè 10-Girola 4, oltre al nido di via Ciriè 12 per problemi al riscaldamento. I piccoli saranno trasferiti in altre strutture.
La vasche di laminazione
Il lavoro è no-stop. "Dalla fine dell’esondazione – scrive su Facebook l’assessore alla Sicurezza Marco Granelli, accanto agli addetti che rimuovevano il fango – sono iniziati gli interventi di spurgo e pulizia con MM, Amsa, Protezione civile, Nuir e vigili del fuoco. A Milano siamo abituati cosi: ci rimbocchiamo le maniche e cerchiamo di fare il massimo possibile per pulire i quartieri e per fare le vasche". Protagoniste del piano anti-piene, al centro dello scontro tra Comune e Regione che si rimpallano responsabilità. La vasca del Comune di Milano al Parco Nord dovrebbe entrare in funzione entro un mese. Per le altre tre, a Senago, Lentate e Paderno Dugnano, bisognerà aspettare almeno il 2024.