SIMONA BALLATORE
Cronaca

Il Giubileo dei teenager. Duemila in Duomo: "Noi, pronti per Roma e per San Carlo Acutis"

Sull’altare la reliquia dello studente che sarà canonizzato il 27 aprile. E il “suo“ Leone XIII si prepara ad accogliere scuole da tutto il mondo.

Sull’altare la reliquia dello studente che sarà canonizzato il 27 aprile. E il “suo“ Leone XIII si prepara ad accogliere scuole da tutto il mondo.

Sull’altare la reliquia dello studente che sarà canonizzato il 27 aprile. E il “suo“ Leone XIII si prepara ad accogliere scuole da tutto il mondo.

Duemila ragazzi in Duomo, in arrivo da 52 Comuni della Diocesi di Milano e pronti a partire per Roma dove - dal 25 al 27 aprile - si terrà il Giubileo degli adolescenti. Ad accoglierli ieri pomeriggio è stato l’arcivescovo Mario Delpini. Accanto a lui la reliquia di Carlo Acutis, che proprio il 27 aprile verrà canonizzato: lo studente di Milano, morto a 15 anni per una leucemia fulminante, sarà il primo santo della generazione dei millennial. Ed è anche l’arcivescovo a ricordare come possa essere fonte di ispirazione per tanti giovani, proprio per la sua "normalità" e al contempo per la sua "originalità". Carlo diceva: "Tutti nascono originali, ma molti muoiono fotocopie".

Varcheranno la Porta Santa della Basilica di San Pietro settemila adolescenti della Diocesi, guidati da Delpini. In questi giorni stanno vivendo più di 80 esperienze in luoghi dove crescono “segni di speranza”, a contatto con le associazioni che sono in prima linea negli ospedali, tra realtà del territorio che sviluppano progetti a sostegno di persone con disabilità, come “La Conca Social bar” o la Fondazione “La Comune”, al fianco della Comunità di Sant’Egidio, tra i City Angels o al Pime.

A dare loro speranza è anche Samir, giovane egiziano, arrivato in Italia a 14 anni, dopo aver rischiato la vita in mare. Ieri ha raggiunto l’altare del Duomo per portare la sua storia di coraggio e raccontare la svolta grazie alla scuola e al volontariato: "La vera felicità è riuscire a rendere felici gli altri", dice ai ragazzi seduti sulle panche. Oggi lavora in un centro sportivo in zona Moscova, insegna ai ragazzi a correre: "Apprezziamo ciò che abbiamo, mettiamoci l’uno accanto all’altro", invita ancora.

La cerimonia si è chiusa con l’annuncio del logo dell’oratorio estivo - TocToc - e nel segno della solidarietà: i giovani hanno raccolto fondi a sostegno degli empori della solidarietà di Caritas, per le famiglie in difficoltà.

Intanto anche la scuola che frequentava Carlo Acutis, il Leone XIII, si sta preparando al 27 aprile. "Era uno studente normale, uno di noi, che amava stare con i suoi compagni, fare volontariato e sperimentare le nuove tecnologie. Era una persona speciale – lo ricordano al Leone XIII, dove insegnano ancora tanti dei suoi prof e c’è la sua aula –. La sua fede, non comune per un ragazzo così giovane, la sua gioia contagiosa, la sua generosità e la sua naturale propensione ad includere l’altro, chiunque fosse, lo resero fin da subito amato e indimenticabile tra le persone che lo hanno conosciuto". In occasione della canonizzazione hanno invitato scuole di tutto il mondo a partecipare all’iniziativa “Carlo Acutis, one of us”, che si terrà tra Milano e Roma, dal 24 al 27 aprile: da più di 20 scuole partiranno delegazioni di studenti, che saranno accolte il 24 e 25 aprile dal Leone XIII prima di raggiungere Piazza San Pietro e ascolteranno le testimonianze dei professori di Carlo. Le prime ad aderire sono state due scuole di New York e Avignone, oggi se ne contano più di 20, provenienti dall’Europa ma anche dal Sud Africa.