MONICA AUTUNNO
Cronaca

Il gorgonzola? Ispirazione d’artista. Citato da Parini, amato da Churchill

Il formaggio compare a sorpresa in celebri capolavori della letteratura mondiale degli ultimi tre secoli. Un volumetto, di Claudio Tartari e Maria Cristina Ricci, raccoglie ora (per la prima volta) oltre 50 citazioni.

Il gorgonzola? Ispirazione d’artista. Citato da Parini, amato da Churchill

Il gorgonzola? Ispirazione d’artista. Citato da Parini, amato da Churchill

"Caro Brilli, ricevei il Gorgonzola. Buono. Ringrazio", Firmato Giosuè Carducci, 26 marzo 1884, a un amico. "Dica un po’ von Guten, che cosa ha mangiato con precisione ieri a mezzogiorno? - domandò il poliziotto. "Formaggio, per dessert". "Emmental, greyerz?". "Tilsit e Gorgonzola - rispose von Guten, e si asciugò il sudore dagli occhi", da “La promessa. Requiem per il romanzo giallo”, Friederich Durrenmatt, 1959.

E così, di pagina in pagina, decine di citazioni del formaggio gorgonzola in letteratura, raccolte e archiviate negli anni, oggi volume: “Il Gorgonzola. Un formaggio d’ispirazione”. L’editore è Mauro Pagliai di Firenze, il promotore l’Ecomuseo della Martesana, gli autori Maria Cristina Ricci e Claudio Tartari, studiosi e scrittori, instancabili custodi di storia e aneddotica d’area. Oltre cinquanta le citazioni all’interno, da libri, carteggi, epistolari e documenti: Parini e Stendhal, Herman Hesse e Anthony Burgess, James Joyce e Alberto Vigevani, Moravia e Patricia Highsmith, Scerbanenco, Carlotto e Colaprico e moltissimi altri.

"Attorno al gorgonzola una leggenda - così gli autori -. Fatta di letteratura, storia, aneddoti". Uno fra gli altri? Quello secondo cui il ghiottissimo Churchill avesse raccomandato ai piloti della Raf di risparmiare dalle bombe le aziende produttrici del tanto amato formaggio. Un pò di cronistoria dell’opera, pubblicata nelle scorse settimane e pronta a un ricco giro di presentazione: "C’è un prequel - spiegano gli autori - una prima pubblicazione, sempre nostra, commissionata dalla Provincia di Milano una ventina di anni fa. Negli anni, essendo entrambi robusti lettori, abbiamo continuato a cerchiare e mettere via brani e citazioni di interesse".

L’editore. "Dopo una serie di peregrinazioni abbiamo ottenuto il supporto e la promozione ecomuseali. Il libro è stato stampato da un editore fiorentino, cosa forse curiosa". Scrittori e non. Fra le pagine anche Puccini e Rossini. "Ieri dopo la lezione di Bazzini - scrive il primo nel 1881 - sono andato insieme con due miei amici del Conservatorio a Gorgonzola, paese dei famosi formaggi (...)". Quanto a Rossini "si faceva mandare dalla Marchesa Busca gli stracchini di Gorgonzola a Parigi".

Prodotto identitario, ma divisivo, "il gorgonzola lo ami o lo odi". Forma a più tinte, un aroma pungente, "e qualcosa di torbido - spiega Tartari -. Fra gli scrittori gorgonzofili ci sono tanti giallisti. Per tante ragioni, che ho provato a immaginare: il gorgonzola dà un tocco locale, puzza come un delitto, ha qualcosa di deviante. E a dire il vero, oltre che gli scrittori di gialli, scelgono di infilare il gorgonzola in pagina anche tanti artisti, diciamo, dalla personalità non perfettamente in linea. Complessi, contorti". Fugge dai Lestrigoni mangiatori d’uomini il Leopold Bloom dell’Ulisse di Joyce quando, il 16 giugno 1904 secondo il romanzo, siede in un locale e ordina il pranzo: "C’è un tramezzino al formaggio?" "Sì signore". "Mi piacerebbe anche qualche oliva, se vi fosse. Le preferisco italiane. Un bel bicchiere di Borgogna: portalo, via, lubrifica. Una bella insalata, puro olio d’oliva". Cotoletta, gamberi alla diavola, una cipolla spagnola. E infine. "Gorgonzola ne avete?". "Sì signore". Un’apologia della dieta mediterranea, "contrapposta agli orrendi cibi servizi ai giganti cannibali. E con il gorgonzola protagonista".